Ieri i rendimenti euro sono rimasti sostanzialmente stabili dopo la lettura contrastante dei Pmi della zona euro e a fronte di emissioni corpose sul primario.
L'indice composito a cura di S&P Global, è salito a 51,2 a settembre da 51 di agosto, segnando il nono mese consecutivo di crescita. Tuttavia, la componente che misura il volume dei nuovi ordini è calata a 50 - livello che separa l'espansione dalla contrazione - da 50,3, sollevando potenziali preoccupazioni sulla sostenibilità della ripresa.
Le aspettative del mercato di un taglio dei tassi Bce sono rimaste stabili dopo la pubblicazione dei dati. Gli investitori scontano circa 10 punti base di ribasso entro giugno, implicando una probabilità di 40% di un ulteriore taglio dei tassi.
A proposito delle prospettive economiche Usa, Jerome Powell ha detto ieri che la banca centrale si trova in una "situazione difficile", con il rischio costante di un'inflazione più rapida del previsto, mentre la debole crescita dell'occupazione solleva preoccupazioni sulla salute del mercato del lavoro.
Il banchiere non ha fornito indicazioni su quando la Fed potrebbe abbassare ancora i tassi, sottolineando il rischio sia di un taglio troppo veloce, che potrebbe causare una nuova impennata dei prezzi, sia di una riduzione troppo lenta che potrebbe danneggiare il mercato del lavoro.
Il ministro delle finanze tedesco Lars Klingbeil ha presentato ieri al parlamento la bozza di bilancio per il 2026, con livelli di indebitamento in forte aumento, volti a rilanciare la crescita, che segnano un netto allontanamento da decenni di disciplina fiscale.
Il progetto approvato dal governo prevede una spesa totale di circa 630 miliardi di euro, con prestiti pari a 174,3 miliardi nel 2026, più del triplo dei 50,5 miliardi presi in prestito nel 2024 dal governo precedente. Si tratta del livello di indebitamento più alto della storia tedesca, escludendo solo i 215 miliardi di prestiti accesi nel 2021, in piena emergenza pandemica.
I piani dell'esecutivo sosterranno la crescita nel lungo termine, ma per ora l'economia resta in difficoltà, colpita dalla guerra commerciale globale. Cinque fra i principali istituti di ricerca economica tedeschi vedono una crescita di 0,2% quest'anno e 1,3% il prossimo.
In mattinata ulteriori indicazioni sul clima economico dall'aggiornamento di settembre dell'indice Ifo, che stando alle attese dovrebbe salire marginalmente rispetto ad agosto.
La prima lettura dell'indice Pmi sul settore manifatturiero giapponese segnala in settembre un nuovo mese di contrazione, evidenziando un indice a 48,4 - minimo da marzo - da 49,7 in agosto.
In una settimana povera di spunti sul fronte macro europeo, l'appuntamento principale è con le stime preliminari degli indici Pmi della zona euro che in settembre dovrebbero restituire la fotografia di un ulteriore rafforzamento del comparto manifatturiero e di una stabilizzazione in territorio espansivo per i servizi. E' in agenda nel tardo pomeriggio, a mercati europei chiusi, l'intervento del numero uno della Fed sulle prospettive economiche Usa sulle quali nuovi spunti giungeranno anche dagli indici Pmi del pomeriggio. L'attenzione degli investitori sarà rivolta anche agli eventuali indizi da parte di Powell sul corso della politica monetaria Usa dopo che la Fed la scorsa settimana ha varato il primo taglio dei tassi da dicembre. I mercati monetari vedono una probabilità di circa il 90% di un ulteriore taglio dei tassi in ottobre e del 75% di un altro allentamento in dicembre. Messaggi contrastanti, a segnalare le divisioni in seno al board, sono giunti ieri da alcuni esponenti Fed. L’eurousd, in attesa dei Pmi, sale leggermente, segno che gli operatori attendono Pmi migliori – rispetto alle attese, dall’eurozona e meno buoni dagli Usa. Per ora la reazione tecnica che indicava un calo verso 1,17-1,165 non è avvenuta.
Dall'Ocse l'aggiornamento delle stime su Pil e inflazione per le principali economie mondiali, contenuto nell'Interim report dell'Economic Outlook.
Euronext ha annunciato ieri il lancio di una nuova serie di futures sui principali titoli di Stato europei. Secondo l'operatore, i nuovi contratti aiuteranno gli investitori ad affrontare un periodo di elevata volatilità sui mercati obbligazionari europei.