In una settimana povera di spunti sul fronte macro europeo, l'appuntamento principale è con le stime preliminari degli indici Pmi della zona euro che in settembre dovrebbero restituire la fotografia di un ulteriore rafforzamento del comparto manifatturiero e di una stabilizzazione in territorio espansivo per i servizi.
E' in agenda nel tardo pomeriggio, a mercati europei chiusi, l'intervento del numero uno della Fed sulle prospettive economiche Usa sulle quali nuovi spunti giungeranno anche dagli indici Pmi del pomeriggio. L'attenzione degli investitori sarà rivolta anche agli eventuali indizi da parte di Powell sul corso della politica monetaria Usa dopo che la Fed la scorsa settimana ha varato il primo taglio dei tassi da dicembre. I mercati monetari vedono una probabilità di circa il 90% di un ulteriore taglio dei tassi in ottobre e del 75% di un altro allentamento in dicembre.
Messaggi contrastanti, a segnalare le divisioni in seno al board, sono giunti ieri da alcuni esponenti Fed: Bostic ha detto di non vedere al momento la necessità di ulteriori tagli dei tassi quest'anno per via dei timori sull'inflazione, mentre per Miran i cambiamenti nelle politiche di immigrazione, di bilancio e normative sono destinati a far scendere i tassi di interesse e a rendere l'attuale politica monetaria Usa troppo restrittiva.
Dall'Ocse l'aggiornamento delle stime su Pil e inflazione per le principali economie mondiali, contenuto nell'Interim report dell'Economic Outlook.
Euronext ha annunciato ieri il lancio di una nuova serie di futures sui principali titoli di Stato europei. Secondo l'operatore, i nuovi contratti aiuteranno gli investitori ad affrontare un periodo di elevata volatilità sui mercati obbligazionari europei.