Alla vigilia del meeting Bce, il rendimento del decennale di riferimento riparte da 4,84% mentre il premio al rischio Italia-Germania da 200 punti base. Il mercato non si aspetta un ulteriore rialzo dei tassi da parte di Francoforte ma la prospettiva che restino su livelli elevati per un periodo prolungato continua a tenere alti i rendimenti sul secondario. Oltre alla riunione Bce, driver del mercato restano i dati macro Usa tra cui quelli sul Pil (lettura advance) e sul Pce core del terzo trimestre, in agenda domani.
Atteso in marginale miglioramento l'indice che monitora il morale delle imprese tedesche nel mese di ottobre. L'Ifo dovrebbe portarsi a 85,9 da 85,7 del mese precedente.
L'attività delle imprese della zona euro è peggiorata inaspettatamente questo mese, con la domanda che ha registrato un calo in tutta la regione, suggerendo una possibile recessione. L'indice composito Purchasing Managers' Index (Pmi) della zona euro considerato un buon indicatore della salute economica generale, è diminuito a 46,5 in ottobre rispetto al 47,2 di settembre, il valore più basso dal novembre 2020. Esclusi i mesi della pandemia Covid-19, è stata la lettura più bassa da marzo 2013. Il dato si è attestato ben al di sotto della soglia di 50 che separa la crescita dalla contrazione e ha mancato le aspettative che prevedevano un aumento a 47,4. Il Pmi relativo ai servizi, settore dominante nel blocco, è sceso a un minimo di 32 mesi di 47,8 da 48,7. Il dato è stato inferiore a tutte le previsioni di un sondaggio Reuters, che si aspettava non ci fossero variazioni rispetto al dato di settembre. La domanda di servizi è scesa ancora questo mese e a un ritmo più marcato rispetto a settembre. L'indice delle nuove imprese è sceso a 45,5 da 46,4, il minimo dall'inizio del 2021. Il Pmi manifatturiero è calato a 43,0 da 43,4, segnando il 16° mese al di sotto di 50 e il più basso da maggio 2020, quando la pandemia si stava diffondendo a livello globale.
Previsto in serata l'intervento del governatore Fed a una settimana dal meeting della banca centrale Usa.
Tornano invece sopra 50 – spartiacque tra crescita e contrazione – gli indici Pmi Usa.
Dollaro in rialzo sulla scia di dati macro positivi per gli Stati uniti mentre, al contrario, l'euro risente delle prospettive economiche fosche per il blocco.
Prezzi del petrolio in calo con gli investitori preoccupati per le prospettive economiche in Europa ma anche per il conflitto in Medio Oriente.