Dopo che la scorsa settimana S&P ha lasciato invariati rating e outlook sul debito di Roma a BBB stabile, a prendere la parola questa sera a mercati chiusi sarà la statunitense DBRS che parte dalla medesima valutazione.
La seduta di ieri ha visto i rendimenti scendere di oltre 10 pb dopo che la banca centrale ha mantenuto, come da attese, i tassi invariati, interrompendo il ciclo di inasprimento più lungo della sua storia di fronte ai segnali di rallentamento dell'economia e aggiungendo che al momento è prematuro parlare di tagli.
A sostenere il Btp, in particolare, il fatto che Lagarde abbia confermato che Francoforte proseguirà come previsto i reinvestimenti in ambito Pepp fino alla fine del prossimo anno. Il dibattito chiesto da alcuni banchieri su una possibile conclusione anticipata, hanno detto non inizierà prima di questo inverno.
I mercati hanno mantenuto ferme le loro aspettative riguardo alla prospettiva di tassi invariati anche al Fomc della prossima settimana, nonostante i numeri forti giunti dall'economia Usa, cresciuta ben oltre le attese nel terzo trimestre con un +4,9% annualizzato dopo il +2,1% del secondo.
I dati sul Pil resi noti ieri non avranno probabilmente alcun impatto sulla politica monetaria a breve termine, a fronte di un'impennata dei rendimenti dei Treasury e del crollo del mercato azionario, che stanno inasprendo di fatto le condizioni finanziarie.
Stando ai numeri sul Pce core, misura dei prezzi particolarmente cara alla Fed, nello scorso trimestre, inoltre, le pressioni sui prezzi sottostanti hanno continuato a diminuire. In calendario oggi l'aggiornamento per il mese di settembre dello stesso indicatore, con il tasso visto in lieve rallentamento a livello tendenziale.