Si respira un’aria di estrema incertezza sui mercati: da una parte i dati congiunturali e gli indici di fiducia sono positivi, dall’altra manca chiarezza da parte del governo americano o meglio non sono chiare le conseguenze delle misure che potrebbero essere prese. Chi aveva fatto i conti e deciso di investire inserendo nei modelli di previsione quanto promesso in campagna elettorale, ora si trova a dubitare sull’effettiva realizzazione. A ciò si aggiunga il rallentamento cinese e un quadro politico europeo tutt’altro che solido. La Fed che alzerà i tassi inoltre potrebbe generare qualche rischio per l’azionario. Una situazione “paludosa” da cui non sembra facile uscire. Allo stesso tempo il solido quadro macro allontana i rischi di un’ondata di vendite. Anche la seduta di oggi è emblematica: non un calo significativo ma un arretramento “subdolo”. Potrebbe essere così ancora per un po’, molti sostengono almeno fino alle elezioni francesi di fine aprile: certo sono un appuntamento importante ma ancor più importante sarà osservare molto attentamente cosa deciderà l’amministrazione Usa visti i riflessi sul mondo intero. La presenza dell’avversione al rischio (oggi borse deboli) è la causa principale del rialzo dei rendimenti Btp e dello spread (1,87 bps); allo stesso tempo è l’unico motivo che sta frenando il rialzo dei tassi Bund, Irs ed in parte dei Bond Usa. Passando ad altro, a febbraio è sceso lievemente l'importo dei finanziamenti in essere delle banche italiane presso la Banca centrale europea. Secondo i dati contenuti sugli aggregati di bilancio della Banca d'Italia, alla fine del mese scorso gli istituti italiani avevano infatti in essere finanziamenti complessivi presso l'istituto centrale di Francoforte per 199,532 miliardi di euro, contro i 203,194 di gennaio. L'importo dei finanziamenti principali è sceso a 12,492 miliardi dai 15,811 miliardi di gennaio; passando ai prestiti a più lungo termine (dai tre mesi in su, inclusi i fondi erogati tramite Tltro) il mese scorso ha visto una lieve contrazione a 187,040 miliardi dai 187,383 miliardi del mese precedente.
DATI MACROECONOMICI
ITALIA
Ocse, composite leading indicator gennaio
GERMANIA
Ordini industria gennaio
ZONA EURO
Revisione Pil trim4
USA
Crediti al consumo gennaio
ASTE TITOLI DI STATO
ITALIA
Bot a 12 mesi 14/3/2018 (365 giorni), in asta il 10 marzo.
EUROPA
Spagna, 6 e 12 mesi.
Germania, indicizzati.
USA
3 anni 15/3/2020.
BANCHE CENTRALI
ITALIA
Banca d'Italia pubblica dati su posizione banche italiane con Bce e debito Target 2 Italia a fine febbraio.