Le previsioni sui tassi EURIBOR e IRS

Per capire quelle che sono le condizioni del mercato interbancario, cioè quanto le banche si fidano una dell’altra, si guarda al delta tra Euribor e tasso Ois, acronimo di overnight index swap che rappresenta il “livello medio atteso” del tasso overnight nel periodo di swap. La differenza tra i due tassi rappresenta il premio al rischio sul mercato interbancario: più è alto più il mercato è in tensione. La differenza tra Euribor 3 mesi-Ois 3 mesi è salita al picco dell’1,80% circa post Lehman Brothers per scendere successivamente, accelerando la discesa dall’ultima riunione Bce di inizio aprile, fino all’attuale 0,55%. Tale livello per quanto incoraggiante è ancora lungi da poter essere definito di normalità (era di pochi centesimi a inizio estate ’07 prima della crisi dei mutui subprime).  Questa premessa è necessaria per interpretare quelli che potrebbero essere i futuri livelli dell’Euribor. Con la Bce che sembra ormai aver quasi terminato di tagliare (possibile a maggio un’ultima sforbiciata di 0,25% con P/T Bce all’1%), l’ulteriore calo dell’Euribor sarà condizionato dal contestuale rientro delle tensioni interbancarie.

Per capire quelle che sono le condizioni del mercato interbancario, cioè quanto le banche si fidano una dell’altra, si guarda al delta tra Euribor e tasso Ois, acronimo di overnight index swap che rappresenta il “livello medio atteso” del tasso overnight nel periodo di swap. La differenza tra i due tassi rappresenta il premio al rischio sul mercato interbancario: più è alto più il mercato è in tensione. La differenza tra Euribor 3 mesi-Ois 3 mesi è salita al picco dell’1,80% circa post Lehman Brothers per scendere successivamente, accelerando la discesa dall’ultima riunione Bce di inizio aprile, fino all’attuale 0,55%. Tale livello per quanto incoraggiante è ancora lungi da poter essere definito di normalità (era di pochi centesimi a inizio estate ’07 prima della crisi dei mutui subprime).  Questa premessa è necessaria per interpretare quelli che potrebbero essere i futuri livelli dell’Euribor. Con la Bce che sembra ormai aver quasi terminato di tagliare (possibile a maggio un’ultima sforbiciata di 0,25% con P/T Bce all’1%), l’ulteriore calo dell’Euribor sarà condizionato dal contestuale rientro delle tensioni interbancarie.
Alla base delle minori tensioni sembrano contribuire principalmente le decisioni messe in atto dalla Bce di fornire liquidità illimitata anche a 6 mesi e la possibilità che ciò venga esteso anche alla scadenza annuale. Marginale influenza sembra avere avuto il buon esito delle trimestrali dei colossi bancari Usa; infatti oltreoceano gli spread tra Libor Usd ed Ois (doppi rispetto all’Europa) non ne hanno quasi tratto beneficio. A riprova dell’efficacia della politica monetaria Bce si nota che gli Euribor sul tratto 6-12 mesi sono più bassi dei corrispondenti tassi Usa.
Sull’Euribor 1 mese il mercato è ormai quasi completamente normalizzato, mentre sulle scadenze successive rimangano tensioni diffuse. Ciò lascia presagire che la discesa dell’Euribor 1 mese, a cavallo dell’1%, sia ormai arrivata al capolinea (ancora una manciata di centesimi) indipendentemente dalla decisione Bce di abbassare o meno il P/T all’1%. Prova ne siano i fixing  di venerdì e di oggi in lievissimo rialzo,  episodio avvenuto l’ultima volta a fine novembre ’08 quando la scadenza 1 mese veniva influenzata al rialzo dall’effetto di scavalcamento dell’anno. L’inversione di tendenza segnalata sulla scadenza 1 mese sta avvenendo da alcuni giorni sul brevissimo termine (Euribor 1 settimana) ed oggi si è estesa a tutte le scadenze tranne che a quella 3 mesi il cui fixing è all’1,405% da venerdì scorso.
Questi episodi segnalano che i margini di discesa per i tassi interbancari sono ormai ridotti al lumicino e dipenderanno solo più esclusivamente dall’ulteriore rientro delle tensioni interbancarie; su questo aspetto è possibile che dopo il buon miglioramento dell’ultima settimana vi possa essere una battuta d’arresto, anche perché molte incognite permangono sui bilanci delle maggiori istituzioni finanziarie (a breve saranno resi noti i “bank stress test” sulle banche Usa). Oggi le previsioni di mercato (tassi Future) indicano l’Euribor 3 mesi scendere all’1,30% circa per metà estate, al 1,90% circa per l’estate 2010 e 2,30% per fine anno prossimo.

I tassi IRS sono in flessione su tutte le scadenze, influenzati dallo storno delle borse e dal calo dei rendimenti governativi tedeschi; (Irs 5-10-15-20-30 anni rispettivamente al 2,74%-3,44%-3,81%-3,80%-3,94%). Ciò non modifica comunque la tendenza attesa dal mercato sugli IRS che rimane al rialzo. Questo non significa tuttavia che in caso di nuove giornate negative dell’azionario tali livelli possano essere rivisti momentaneamente al ribasso.

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