Euribor: sintesi 2010 e prospettive per il 2011

L'Euribor nel 2010 è risultato decisamente stabile ai livelli più bassi di sempre; è calato gradualmente sino al minimo storico di 0,634% di marzo ed altrettanto gradualmente è salito fin sopra l'1%.

Quadro di riferimento macroeconomico: il primo semestre è stato caratterizzato dalla continua revisione al rialzo della stima di crescita americana e da una revisione al ribasso di quella europea. Ad inizio anno la media di consenso degli analisti forniva un’indicazione per il Pil  Usa 2010 al 2,9% mentre a giugno era salita al 3,3%; nello stesso periodo quella europea passava dall’1,3% all’1,1%. Diametralmente opposto l’andamento della seconda parte dell’anno; le attese sul Pil Usa passavano dal 3,3% al 2,8% attuale: quelle Eurozona dall’1,1% all’1,7%. L’eccessivo ottimismo sulle prospettive di crescita Usa della prima parte dell’anno subivano un duro colpo dai pessimi dati occupazionali di inizio agosto: si è quindi passati da un eccesso di ottimismo alla paura di una ricaduta in recessione poi abbandonata grazie agli interventi Fed (allentamento monetario) e a quelli del governo (recente manovra fiscale). In Europa la crescita è stata trainata dalla sorprendente Germania (le stime di Pil si aggiravano mediamente intorno all’1,8% a giugno mentre ora sono al 3,6%).  I Paesi emergenti hanno continuato a sostenere la crescita globale che altrimenti avrebbe corso concreti pericoli di “double dip”. L’Europa si è trovata a far fronte alla crisi greca e più recentemente a quella irlandese. Gli Usa hanno temuto nella seconda parte dell’anno di entrare in una fase deflativa: l’inflazione Usa a livello tendenziale è scesa dal 2,7% di inizio anno all’attuale 1,1%. Quella Ue è invece salita dall’1% all’1,9%.

Politica monetaria: nessuna novità sul fronte dei tassi ufficiali: Fed ferma allo 0,25%, Bce all’1%, BoE allo 0,5% , BoJ allo 0,1%. Molte le novità sul fronte delle manovre non convenzionali. La Fed ha approvato il nuovo piano di acquisti di Treasury per 600 mld. La Bce ha continuato a fornire liquidità illimitata a tasso fisso alle proprie banche; ad ottobre quando sono scaduti oltre 225 mld di prestiti a 3-6-12 mesi, la nostra Banca Centrale ha deciso di continuare a fornire liquidità illimitata con operazioni fino a tre mesi accantonando l’ipotesi di iniziare manovre restrittive viste le incertezze registrate sui titoli periferici. La Bce sta inoltre procedendo ad acquisti di titoli governativi.

Euribor: l’Euribor 3 mesi partito dallo 0,7% ad inizio anno ha toccato un minimo a fine marzo allo 0,634% ed è progressivamente salito fino ad inizio novembre (1,05%) per poi chiudere l’anno all’1,02% circa. A dettare i minimi movimenti dell’Euribor sono state le decisioni della Bce legate alla gestione della liquidità. I movimenti dell’Euribor infatti non hanno avuto nulla a che fare con le aspettative di variazioni del P/T Bce.  Ad inizio anno i tassi Future Euribor 3 mesi erano su livelli coerenti con un primo intervento Bce tra settembre e dicembre 2010. Ma già alla riunione di febbraio la Bce ribadì che l’obiettivo per il 2010 era quello di una rimozione graduale delle misure straordinarie a sostegno della liquidità e non un rialzo dei tassi. Da quel momento le attese di un primo rialzo si sono allontanate: a giugno tale evento era previsto a cavallo ’11-’12 mentre oggi è previsto a fine estate inizio autunno ’11, evento che difficilmente sarà anticipato visto che le economie europee saranno ancora alle prese con un difficoltoso ed impervio aggiustamento dei propri conti pubblici. Gli attuali livelli dei tassi impliciti Future Euribor 3 mesi (giugno – dicembre  ’11 all’1,2% e 1,5%; giugno – dicembre ’12 all’1,82% e 2,16%; giugno – dicembre ’13 al 2,50% e 2,75% con il 3% previsto a giugno ’14) sono tendenzialmente da condividere: se qualche lieve movimento vi fosse ad inizio anno è più probabile possa essere verso il basso che verso l’alto. L’anno 2010 si chiuderà con un Euribor 3 mesi medio dello 0,81% a fronte di un Euribor 3 mesi medio atteso per il 2011 all’1,25% circa.


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