Se analisti e mercati non si aspettano alcun intervento sui tassi - con i depositi che dovrebbero quindi restare a 2% dopo sette tagli - l'attenzione è tutta concentrata sulle parole della presidente Christine Lagarde durante la successiva conferenza stampa. In particolare, l'apprezzamento dell'euro e le incertezze sulle politiche commerciali Usa in attesa della scadenza del primo agosto finiranno sotto la lente degli osservatori.
La Bce ritiene che dazi Usa ridurrebbero la crescita della zona euro e, in assenza di misure ritorsive da parte della Ue, anche l'inflazione nel medio termine.
Il presidente Usa si recherà in giornata in visita alla Fed, secondo quanto riferito dalla Casa Bianca, in un decisione a sorpresa destinata a rinfocolare le tensioni con il numero uno della banca centrale Usa, Jerome Powell. Trump ha ripetutamente criticato Powell per non aver tagliato i tassi Usa in modo aggressivo, definendolo due giorni fa un idiota e non nascondendo il desiderio di licenziarlo.
Un aggiornamento sullo stato di salute dell'economia della zona euro, monitorato attentamente dalla stessa Bce, verrà fornito dalle stime preliminari degli indici Pmi di Germania, Francia e zona euro per il mese di luglio.
La seduta, oltre a essere scandita dal meeting Bce, trarrà probabilmente spunti anche dall'andamento degli indici Pmi per le principali economie della zona euro.
L'attività manifatturiera giapponese è scivolata in contrazione in luglio, zavorrata dalle incertezze sui dazi Usa, mentre è proseguita la corsa dei servizi. La stima per l'indice manifatturiero ha visto in luglio un calo a 48,8 dal 50,1 di giugno. L'analogo indice per i servizi invece è salito a 53,5 dal 51,7 di giugno mentre quello composito è rimasto invariato a 51,5.