Riunione di politica monetaria della Federal Reserve mercoledì.
Mercati chiusi per festività in Gran Bretagna e in diversi Paesi asiatici compresi Cina e Giappone.
Domani prenderà il via il Fomc che mercoledì deciderà sui tassi Usa, in un clima di incertezza legato alle politiche commerciali dell'amministrazione Trump. Le attese sono per tassi invariati al 4,25%-4,5%, con la banca centrale che si trova a dover bilanciare la preoccupazione di un rallentamento dell'economia, alimentata dagli ultimi numeri sul Pil, e i timori che i dazi facciano lievitare l'inflazione. Il mercato si aspetta una nuova riduzione da parte dell'istituto, forse già a giugno, ma la Fed non ha motivo di prendere una decisione in tutta fretta con il mercato del lavoro che tiene. Il presidente Powell d'altronde ha ribadito che la banca centrale vuole vedere altri dati per capire quale sia il percorso più appropriato, nonostante le pressioni della Casa Bianca per un allentamento rafforzate ieri da Trump. Nonostante le critiche, comunque, Trump ha detto che non rimuoverà Powell prima del termine del suo mandato nel maggio 2026.
Nella zona euro, un'inflazione oltre le attese a livello di blocco ad aprile con l'accelerazione della componente “core”, per quanto indesiderata, non appare ancora un ostacolo a un taglio dei tassi da parte della Bce. Recentemente sono cresciute le attese di una riduzione - di non grande entità - in occasione del meeting di giugno. Il vice presidente Bce ha detto ieri sera di poter essere ottimista sul fatto che i tagli dei tassi proseguiranno.
Gli Stati Uniti stanno incontrando molti Paesi sul tema del commercio compresa la Cina, ha detto ieri il presidente, spiegando che la sua priorità rispetto a Pechino è assicurare un accordo equo.
Tokyo non intende minacciare la vendita dei suoi oltre mille miliardi di dollari in Treasury Usa nell'ambito dei colloqui con Washington sul commercio, ha detto il ministro delle Finanze giapponese ieri.
Intanto, mentre l'economia globale sta già risentendo delle politiche commerciali inaugurate dalla nuova amministrazione Usa, Trump ha annunciato dazi del 100% sui film stranieri per salvare la "morente" Hollywood.
Oggi, intanto indice Sentix sul morale degli investitori nel blocco, che ad aprile ha registrato un crollo toccando il livello più basso da oltre un anno sull'impatto dei dazi statunitensi. Nel pomeriggio sui Pmi servizi di aprile. La settimana scorsa il sondaggio Ism ha evidenziato come il mese scorso la contrazione nel settore manifatturiero si sia aggravata, sebbene meno delle attese, con gli effetti del "Liberation Day" proclamato da Trump che continuano a impattare negativamente su nuovi ordini, produzione e impieghi.
Il biglietto verde è in calo mentre il balzo dl dollaro taiwanese alimenta le speculazioni che alcuni Paesi asiatici siano pronti a una rivalutazione delle loro valute per ottenere concessioni sul commercio dagli Stati Uniti.