CAFFE’ ESPRESSO

23 aprile 2025 - Buone trimestrali e dichiarazioni concilianti rasserenano il clima.

Le nuove dichiarazioni del presidente Usa nei confronti di Jerome Powell hanno fatto rimbalzare i mercati asiatici. Nella serata italiana, Trump ha detto di non aver intenzione di licenziare il numero uno della Fed, provocando un immediato rimbalzo delle piazze Usa e, successivamente, di quelle asiatiche dove la Borsa di Tokyo ha toccato il massimo da tre settimane. La seduta di lunedì, festiva in Italia e in molte altre piazze, aveva visto un forte sell-off, al contrario, sulle critiche di Trump a Powell e sulle ribadite minacce di un suo licenziamento, ventilate già la scorsa settimana. A proposito del percorso dei tassi negli Usa, ieri un membro Fed ha detto che è ancora troppo presto per sapere se i tassi negli Usa dovranno essere corretti in conseguenza delle politiche di Trump.

 

Importante driver di seduta le stime di aprile per gli indici Pmi della zona euro e di Germania e Francia che dovrebbero segnalare in tutti e tre i casi un peggioramento rispetto al mese precedente, acuendo i timori di un rallentamento dell'economia europea dopo l'imposizione dei dazi Usa.

Sull'obbligazionario Usa, i rendimenti dei titoli a lunga scadenza sono scesi, invertendo la rotta rispetto a lunedì, con i timori che le politiche di Trump possano provocare un rallentamento dell'economia Usa che hanno preso il sopravvento rispetto alle minacce di licenziamento di Powell.

 

Proseguono a Washington gli incontri del Fondo monetario che ieri, nel World Economic Outlook, ha tagliato le stime per la crescita italiana di quest'anno e del prossimo e quelle a livello globale a causa dell'incertezza creata dai dazi.

 

PMI GIAPPONE - In aprile, l'attività manifatturiera nipponica si è contratta per il decimo mese di fila con la fiducia delle aziende che è scesa al minimo di cinque anni. La stima dell'indice Pmi a cura di Jibun Bank è leggermente salita a 48,5 da 48,4 in marzo. Buone notizie dai servizi il cui indice è salito in aprile a 52,2 rispetto al 50,0 di marzo: grazie alla domanda dei clienti, le vendite hanno visto il maggior incremento di tre mesi. L'indice composito è tornato in territorio di crescita portandosi a 51,1 da 48,9 in marzo.

 

Dopo le affermazioni concilianti di Trump su Powell, il dollaro è stato protagonista di un rally e si è poi stabilizzato.

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