I rendimenti dei Treasury sono aumentati e il dollaro ha ripreso a scivolare sui minimi da tre anni, mentre il mercato guarda con preoccupazione al progetto di Donald Trump di rimuovere Jerome Powell dalla presidenza della Fed.
Un'eventuale uscita di Powell - che ha sempre dato priorità alla stabilità dei prezzi rispetto alla crescita, anche nell'attuale delicato contesto tariffario - viene considerata dagli operatori foriera di inflazione. Tanto più alla luce delle reiterate richieste trumpiane di un alleggerimento immediato del costo del denaro necessario ad evitare un rallentamento dell'economia.
L'incertezza dell'impatto economico dell'escalation delle tensioni commerciali tra Usa e Cina ha portato, intanto, l'oro a segnare un nuovo massimo record oltre i 3.400 dollari l'oncia.
Inasprendo la sua retorica, Pechino ha accusato Washington di abusare delle tariffe doganali e ha messo in guardia i Paesi dal concludere a sue spese accordi economici con gli Stati Uniti.
Nel mentre, come da attese, la banca centrale cinese ha mantenuto ieri i tassi invariati per il sesto mese consecutivo, sebbene gli investitori continuino a scommettere sulla possibilità di ulteriore stimolo nei prossimi mesi per mantenere la crescita in equilibrio in un quadro di intensificazione della guerra commerciale con gli Usa.
Dalla riunione di primavera di Washington - la cui agenda sarà inevitabilmente focalizzata sui dazi - le nuove stime macro del Fondo monetario internazionale raccolte nel rapporto semestrale World economic outlook.
Le indagini congiunturali di aprile in arrivo questa settimana forniranno la prima vera misura dello shock di fiducia causato dall'annuncio dei dazi statunitensi, con le componenti manifatturiere e prospettiche maggiormente colpite. I Pmi dell'Eurozona (in agenda domani) dovrebbero scendere ben al di sotto di quota 50 per il settore manifatturiero e il composito. Anche le componenti di outlook dell'Ifo tedesco (giovedì) subiranno probabilmente un duro colpo mentre le condizioni attuali potrebbero ancora beneficiare dell'anticipazione della produzione in vista dei dazi. La fiducia dei consumatori dell'Eurozona, che verrà pubblicata questo pomeriggio, dovrebbe diminuire.