La Banca centrale cinese ha annunciato un corposo stimolo monetario a sostegno dell'economia e del settore immobiliare nel tentativo di contrastare le pressioni deflazionistiche e di alimentare la crescita che rischia quest'anno di non centrare l'obiettivo di circa il 5%. Nello specifico, nel prossimo futuro la Banca centrale ridurrà il quantitativo di denaro che le banche devono detenere a riserva - il Rrr - di 50 punti base con la possibilità di varare un ulteriore taglio. L'istituto taglierà anche il tasso repo a sette giorni, il nuovo benchmark, di 0,2 punti percentuali a 1,5%, anche se non è stato specificato quando la decisione entrerà in vigore. Infine, tra le misure a sostegno del mercato immobiliare, un taglio di 50 punti base dei tassi di interesse per i mutui in essere e una riduzione del requisito minimo di acconto al 15% su tutti i tipi di abitazione. Dopo l'annuncio i mercati azionari e obbligazionari cinesi hanno festeggiato e i listini asiatici hanno toccato i massimi di due anni e mezzo. Sebbene alcuni analisti abbiano parlato del più consistente intervento dai primi tempi della pandemia, altri hanno notato che siamo lontani dal poterlo definire "bazooka", sottolineando la mancanza di interventi a sostegno dell'economia reale e avvertendo che potrebbe essere necessario un ulteriore stimolo.
In una giornata scarna sul fronte macro, alle 10,00 Berlino rende nota la lettura di settembre della fiducia delle imprese tedesche. Il consensus proietta un ulteriore calo a 86,0 rispetto all'86,6 di agosto. L'aggiornamento va ad aggiungersi al quadro fosco delineato dalle letture di settembre degli indici Pmi di Germania e zona euro.