In linea con le attese, la Banca del Giappone ha mantenuto i tassi invariati a 0,25% migliorando la propria valutazione sui consumi rispetto al recente passato - parlando di un "trend di moderata crescita" - e ha sottolineato la propria fiducia che una ripresa economica solida permetterà all'istituto centrale di alzare ancora i tassi nei prossimi mesi. Dopo la comunicazione della Banca del Giappone lo yen si è apprezzato e il Nikkei ha chiuso in rialzo. Passando al fronte macro, qualche ora prima della decisione della banca centrale, sono stati diffusi i dati relativi ai prezzi al consumo “core” che in agosto hanno messo a segno un'accelerazione per il quarto mese di fila a +2,8% su anno, in linea con le attese, dopo il +2,7% di luglio.
La Banca centrale cinese, contro le aspettative di molti osservatori del mercato, ha mantenuto invariati i tassi di riferimento per i prestiti, a poche ore dal taglio del costo del denaro da 50 punti base varato dalla Fed. Il tasso a un anno è rimasto a 3,35%, mentre quello a cinque a 3,85%. Dopo la comunicazione, lo yuan onshore ha toccato il massimo di 16 mesi costringendo le banche statali a intervenire, acquistando dollari, per evitare un ulteriore apprezzamento.
Diffuso nella notte, l'indice GfK britannico ha registrato un peggioramento in agosto a -20, al minimo di sei mesi, rispetto alla flessione di 13 ipotizzata dal consensus e registrata il mese scorso. Il peggioramento è stato il più consistente dall'aprile 2022, poco l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Il mese scorso le vendite al dettaglio hanno registrato un incremento di 1,0% su mese contro il +0,4% del consensus e di 2,5% su anno, contro il +1,4% delle attese. Ieri la Banca d'Inghilterra ha lasciato i tassi invariati al 5%.