Driver della settimana sui mercati sarà l'inflazione Usa, in agenda mercoledì, ma gli occhi saranno puntati anche sulla zona euro, con dati chiave in arrivo come la stima del Pil relativo al primo trimestre e la lettura finale dell'inflazione di aprile. Ad alimentare l'incertezza sulle possibili mosse della Fed in materia di tassi ha contribuito, venerdì, l'indice di fiducia dei consumatori dell'Università del Michigan, che ha evidenziato un aumento delle aspettative di inflazione Usa a un anno, al 3,5% questo mese dal 3,2% di aprile. In Europa, i verbali del meeting Bce di aprile pubblicati venerdì hanno confermato quello che i mercati ormai danno per scontato, e cioè un taglio dei tassi di interesse a giugno.
I prezzi al consumo in Cina sono saliti per il terzo mese consecutivo ad aprile mentre i prezzi alla produzione hanno esteso la flessione, segnalando una ripresa della domanda interna. Oggi intanto il ministero delle Finanze cinese ha annunciato che in settimana inizierà l'attesa vendita di titoli di Stato a lungo termine che Pechino spera possa stimolare settori chiave di un'economia incerta.
I prezzi del petrolio estendono il calo sui segnali di domanda di carburanti debole.