Di ieri l'intervento del numero uno della Fed Powell secondo il quale la banca centrale potrebbe aver bisogno di mantenere tassi elevati più a lungo del previsto alla luce della persistenza dell'inflazione. Dopo le sue dichiarazioni i tassi dei Treasuries a 10 anni sono saliti al massimo di cinque mesi con gli operatori che vedono sfumare ulteriormente la prospettiva di un ciclo di allentamento monetario a breve.
Da Francoforte sono giunte ieri nuove rassicurazioni, tra cui quelle della presidente Lagarde, su un primo taglio dei tassi in giugno. Tuttavia in serata il consigliere francese Villeroy ha detto che l'istituto centrale sarà in grado di adattare il ritmo dei tagli dei tassi qualora le tensioni in Medioriente dovessero avere un impatto duraturo sui prezzi dell'energia e di conseguenza sull'inflazione. Un ritmo dei tagli più lento di quello prezzato dai mercati in Europa potrebbe avere effetti anche sull'Italia provocando un aumento dei costi di finanziamento e di servizio del debito. L'Italia però, anche se dovesse entrare in una procedura per deficit eccessivo, non sarebbe automaticamente esclusa dal Tpi.
BILANCIA GIAPPONE - In marzo l'export è cresciuto per il quarto mese di fila grazie alla fornitura di auto agli Usa. L'export ha registrato un +7,3% su anno rispetto al 7,8% del mese precedente e oltre le attese per +7,0%. L'import ha invece visto una flessione del 4,9% su anno oltre le attese per -4,7%. La bilancia commerciale ha registrato quindi un surplus di 366,5 miliardi di yen oltre il consensus per 299,9 miliardi. L'indice manifatturiero a cura di Reuters Tankan ha registrato in aprile sia per il manifatturiero che per i servizi un calo rispetto al mese precedente portandosi a +9 da +10 per la manifattura e a +25 da +32 per i servizi.
INFLAZIONE GB - In marzo i prezzi al consumo in gran Bretagna hanno visto un incremento superiore alle attese sia su mese che su anno con un +0,6% congiunturale (contro il consensus per +0,4%) e un +3,2% tendenziale rispetto al +3,1% delle attese. L'andamento su anno è stato tuttavia in calo rispetto al mese precedente. I prezzi alla produzione hanno registrato invece un andamento in linea con le attese a +0,2% su mese e a +0,6% su anno.
Un dollaro forte, grazie anche alle dichiarazioni del numero uno Fed Powell, affossa lo yen costringendo le autorità nipponiche a lanciare un nuovo monito a fronte dell'ulteriore deprezzamento della divisa.
Prezzi del petrolio in calo negli scambi asiatici: i timori per la domanda, alimentati dalla debolezza dell'economia in Cina e dell'aumento delle scorte negli Usa, prevalgono sulle crescenti tensioni in Medioriente.