L'evento clou della seduta è la lettura di gennaio dell'inflazione Usa, determinante per comprendere quale sarà l'andamento dei tassi di interesse in un mercato le cui aspettative sono scisse rispetto alle indicazioni dei banchieri centrali. Il mercato prezza cinque tagli dei tassi quest'anno da parte della Fed contro i sei o sette da inizio anno, e al meeting di marzo scommette su una probabilità dell'84,6% di tassi invariati. Molti gli esponenti della Fed intervenuti di recente per raffreddare attese dei mercati monetari considerate eccessive. Il consensus degli economisti è per un rallentamento sia su mese che su anno, rispettivamente a +0,2% +2,9%. I dati vanno confrontati con il +0,3% congiunturale e +3,4% tendenziale di dicembre. Lieve calo previsto anche per l'inflazione core che su anno dovrebbe scendere a +3,7% da 3,9%.
Oltre all'inflazione Usa, l'ulteriore appuntamento macro sarà con l'indice tedesco Zew che monitora il morale degli investitori e che in febbraio è visto salire ulteriormente a 17,5 da 15,2 di gennaio.
Dollaro vicino alla soglia psicologica dei 150 yen in attesa dei dati sull'inflazione Usa.