CAFFE’ ESPRESSO

20 dicembre 2023 - E' ancora l'aspettativa sull'inflazione a calamitare l'attenzione.

L'inflazione su base annua nella zona euro a novembre è risultata in linea con le aspettative e la stima preliminare, in base ai dati definitivi pubblicati da Eurostat. Su base annua, l'indice dei prezzi al consumo armonizzato agli standard europei (Ipca) è rallentato al 2,4%, invariato dalla stima flash e in linea con il consenso, dopo un aumento del 2,9% in ottobre. Su base mensile, l'inflazione nei 20 Paesi della zona euro è scesa dello 0,6%, contro una stima iniziale di crescita dello 0,3%. Il consensus prevedeva un calo più moderato dello 0,5%. Escludendo l'energia e i generi alimentari non lavorati, l'inflazione è scesa dello 0,5% mese su mese a novembre, contro una stima preliminare dello 0,2%, e si è attestata in aumento del 4,2% anno su anno, in linea con la stima flash. Una misura ancora più ristretta dell'inflazione dei prezzi, che esclude anche alcol e tabacco, mostra che l'inflazione è scesa dello 0,6% su base mensile ed è aumentata del 3,6% su base annua, in linea con la stima preliminare.

 

Si riparte da 3,65% per il tasso del Btp benchmark marzo 2034 e da 160 punti base per lo spread sul Bund, minimi rispettivamente da oltre un anno e da fine agosto, all'indomani di una seduta che ha visto i rendimenti nella zona euro nuovamente in calo sulle aspettative di tagli nel 2024. Ieri infatti, dopo una serie di messaggi non esattamente dovish, un membro del board Bce ha detto che i tassi dovrebbero essere tagliati nel corso del prossimo anno. Questo pomeriggio l'attenzione sarà su un intervento del capo economista Bce. Intanto, negli Usa, il presidente di Fed Atlanta dice che non c'è "urgenza" per il taglio dei tassi.

 

 

L'attenzione oggi è sui dati relativi alla fiducia dei consumatori Ue.

I prezzi alla produzione a novembre flettono dello 0,5% su mese e del 7,9% su anno, contro attese pari rispettivamente a -0,3% e -7,5%.

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