Verranno diffuse in mattinata le stime flash degli indici Pmi di dicembre di Germania, Francia e zona euro. In quest'ultimo caso, l'attività economica è vista in leggero miglioramento seppure sempre al di sotto della soglia di 50 che separa la crescita dalla contrazione.
I mercati sono impegnati a digerire la molteplicità di stimoli giunti dai meeting delle più importanti banche centrali. La seduta di ieri ha visto un forte calo dei rendimenti nella zona euro dopo i toni dovish della Fed e dopo che la Bce ha lasciato i tassi invariati e ridotto le stime sull'inflazione.
Francoforte ha inoltre annunciato la riduzione dei reinvestimenti in ambito Pepp a partire dalla metà del 2024 mentre la presidente Christine Lagarde ha detto che non si è discusso di tagli dei tassi e che l'istituto centrale non può permettersi di abbassare la guardia sull'inflazione.
Dollaro sui minimi di quattro mesi dopo i toni dovish adottati dalla Fed mentre euro e sterlina trovano sostegno nel messaggio di Bce e Banca d'Inghilterra secondo cui servono tassi alti a lungo.
I prezzi del petrolio si avviano a chiudere la prima settimana in territorio positivo degli ultimi due mesi.
L''attenzione degli investitori rimane focalizzata sulla possibilita'' di una recessione nelle principali economie sviluppate, sulle dinamiche di inflazione, su quelle dei tassi di interesse, sullo stato di salute del comparto bancario e sui conflitti in Ucraina e Medio Oriente. Sul fronte macroeconomico, faro sulle indagini Pmi del manifatturiero in Francia, Germania, Eurozona e Gran Bretagna, sulla bilancia commerciale in Italia e sui discorsi dei banchieri centrali.
Dopo la Federal Reserve, che ha mantenuto i tassi invariati in un intervallo compreso tra il 5,25% e il 5,5%, in linea con le aspettative di Wall Street, anche la Banca centrale europea ha confermato la pausa dei tassi. Tuttavia, il tono della Bce è stato meno colomba della Fed: se quest’ultima ha annunciato tre tagli dei tassi per il prossimo anno (75 punti base), l'Istituto di Francoforte non ha aperto il dibattito sui tagli nel 2024. Nonostante il mercato sia fiducioso che la Bce segua presto la Fed, per gli analisti le parole della presidente della Bce, Christine Lagarde, segnalano che la strada per l''allentamento monetario è ancora lunga.
Il dollaro rimane vicino ai minimi di quattro mesi, appesantito dalle crescenti prospettive di tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve il prossimo anno, mentre l'euro e la sterlina hanno trovato sostegno grazie al fatto che la Banca centrale europea e la Bank of England hanno ribadito la necessità di mantenere i tassi più alti più a lungo.
I prezzi del petrolio salgono dopo i primi scambi, sulla buona strada per segnare il primo rialzo settimanale in due mesi, dopo aver beneficiato delle previsioni favorevoli dell'Agenzia Internazionale dell'Energia e dell'Opec sulla domanda di petrolio per il prossimo anno. Anche la debolezza del dollaro contribuisce a sostenere i prezzi del greggio. Il biglietto verde è sceso sui minimi di quattro mesi dopo che la Federal Reserve ha segnalato che il ciclo di rialzi dei tassi d''interesse è giunto al termine e che nel 2024 sono previsti tre tagli del costo del denaro.