CAFFE’ ESPRESSO

14 dicembre 2023 - Toni accomodanti da Powell; oggi tocca alla Lagarde.

La Federal Reserve ha confermato, come da attese, i tassi d'interesse al 5,25%-5,50% ieri per la terza volta consecutiva, mentre il capo della banca centrale statunitense, Jerome Powell, ha affermato che l`aggressivo ciclo di inasprimento è terminato e la discussione sulla riduzione dei costi di finanziamento è ormai "in vista".

 

Le osservazioni di Powell, pronunciate in una conferenza stampa al termine dell'ultimo Fomc dell`anno, sono in linea con le proiezioni di tutti e 19 i policymaker del board che quasi all'unanimità hanno indicato tassi in discesa nel 2024 - secondo diversi di loro in modo sostanziale - e un miglior equilibrio dei rischi sul lato dell`inflazione e dell`occupazione.

 

I mercati hanno festeggiato lo shift dovish dell`istituto statunitense: il Dow Jones ha chiuso a un nuovo massimo storico, il dollaro ha perso terreno mentre i rendimenti del Treasury decennale sono scesi ai minimi da agosto.

 

Guardando alle quotazioni dei futures, gli investitori scontano all`85% un primo taglio a marzo negli Usa e tassi in calo di 150 pb complessivi nel corso del prossimo anno.

 

 

In una giornata che vede molte tra le principali banche centrali europee riunite per decidere sui tassi di interesse, la Bce dovrebbe optare per lasciare invariati quelli sui depositi al massimo storico del 4%. L`annuncio è atteso come di consueto alle 14,15, mezz`ora dopo prenderà la parola Christine Lagarde.

 

I mercati prezzano la possibilità di un primo decremento da un quarto di punto percentuale già a marzo, per una riduzione complessiva di 100 pb nel corso del 2024.

 

La Bce - che ridurrà le sue previsioni su crescita e inflazione - si troverà in una posizione scomoda nel tentativo di temperare le speculazioni su tagli imminenti e difendere la sua guidance secondo cui i tassi rimarranno sugli attuali livelli per i prossimi due trimestri.

 

Oltre alla decisione sul costo del denaro, di fondamentale importanza saranno eventuali riferimenti a una fine anticipata sui reinvestimenti in ambito Pepp. Alla fine del mese scorso Lagarde ha detto che questo dibattito sarebbe potuto iniziare "in un futuro non così distante".

 

 

Poco prima della Bce ad esprimersi sarà la banca centrale britannica. Le attese sono per tassi invariati sui massimi da 15 anni al 5,25% e che dovrebbero restare tali fino al secondo trimestre del prossimo anno.

 

Recenti dati hanno mostrato una contrazione dell'economia britannica nel mese di ottobre, aumentando il rischio di recessione e mettendo alla prova la determinazione di Bank of England a mantenere la sua linea anti-inflazione.

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