CAFFE’ ESPRESSO

12 dicembre 2023 - Da oggi a giovedì riunioni Fed, Bce e BoE.

Dal Fomc, che apre oggi la sua due giorni, gli analisti si attendono tassi invariati e toni particolarmente cauti. I banchieri centrali dovrebbero raffreddare le attese del mercato che si aspetta i primi tagli del costo del denaro a inizio del prossimo anno. I mercati monetari prezzano una probabilità del 45% di tagli in marzo rispetto al 57% della scorsa settimana.

Prima del verdetto Fed però, l'attenzione sarà concentrata sulla lettura di novembre dei prezzi al consumo Usa, in agenda questo pomeriggio. Le attese convergono su un marginale rallentamento al 3,1% tendenziale dopo il 3,2% di ottobre, evidenziando un calo ma, contemporaneamente, un valore che resta oltre il target della Fed del 2%. La componente core dovrebbe invece attestarsi al 4%.

 

Parole meno dovish del previsto arriveranno probabilmente dalla Bce con un messaggio teso a sottolineare che sebbene l'inasprimento abbia raggiunto il suo picco è troppo presto per parlare di tagli.

Nella zona euro, i mercati monetari prezzano al 60% la probabilità che Francoforte inizi a ridurre i tassi da marzo, con un decremento complessivo di 135 punti base nel corso del prossimo anno.

Altro tema cruciale - soprattutto per il Btp - è quello di una possibile fine anticipata dei reinvestimenti del Pepp, questione della quale si potrebbe iniziare a discutere al meeting di giovedì, come prospettato di recente dalla stessa Lagarde.

Se la Bce interrompesse i reinvestimenti a giugno, l'Italia perderebbe circa 15 miliardi di euro di liquidità - rispetto agli oltre 350 miliardi di debito che venderà l'anno prossimo - una cifra relativamente piccola che non dovrebbe ingenerare volatilità sul mercato.

 

Bankitalia diffonde in mattinata l'aggiornamento di ottobre sui prestiti alle società non finanziarie che il mese precedente ha visto un nuovo minimo storico.

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