Venerdì sera Fitch ha lasciato il rating dell'Italia invariato a 'BBB' con outlook stabile. L'agenzia segnala l'alto debito, una politica fiscale relativamente poco rigorosa dopo la pandemia, un potenziale di crescita debole e il rialzo dei rendimenti, oltre all'incertezza legata al Patto di stabilità europeo; elemento positivo la stabilità della coalizione di governo, che limita i rischi politici. Il Pil italiano nelle previsioni di Fitch crescerà dello 0,9% quest'anno, dell'1% il prossimo e dell'1,3% nel 2025.
Superati tre scogli su quattro - conferme sono arrivate anche da S&P Global e DBRS - la palla ora passa a Moody's: il suo pronunciamento, in agenda il 17, è il più temuto, con il giudizio attualmente a un passo dal livello 'junk', a 'Baa3' con outlook negativo.
Archiviate le aste di metà mese, dopo il corposo collocamento a medio-lungo di venerdì. Il Tesoro ha superato il 95% del target di finanziamento a medio-lungo per il 2023 con la possibilità che l'asta di metà dicembre venga cancellata.
Sul piano della diplomazia internazionale atteso mercoledì a San Francisco, a margine del vertice Apec, l'incontro tra Joe Biden e Xi Jinping. Oltre a parlare delle delicate relazioni tra Usa e Cina, i presidenti si soffermeranno naturalmente sui grandi dossier internazionali come la crisi mediorientale. Secondo il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, nel primo incontro di persona con Xi da un anno, Biden cercherà di ristabilire i legami a livello militare con la Cina.
L'agenzia di rating Moody’s ha abbassato l'outlook degli Usa a 'negativo' da 'stabile', citando i rischi sui conti pubblici e gli alti tassi di interesse.
Scarsa, oggi, l'agenda della zona euro. Gli investitori attendono in realtà la stima del Pil nel terzo trimestre a livello di blocco, dato in agenda domani, con il consensus che è per una nuova flessione congiunturale, dello 0,1%. Venerdì sarà poi la volta della lettura finale dell'inflazione di ottobre, mese in cui secondo i numeri preliminari ha toccato i minimi da oltre due anni al 2,9% su anno. A proposito di prezzi, venerdì la presidente della Bce Christine Lagarde ha detto che potrebbero registrare un'accelerazione nei prossimi mesi.
Oltreoceano, occhi sempre domani sui prezzi al consumo Usa di ottobre, dopo il +3,7% di settembre.
Lo yen ha toccato un nuovo minimo da un anno contro il dollaro, mentre gli investitori attendono i dati sull'inflazione Usa per capire se la Fed abbia ancora del lavoro da fare sul fronte dei prezzi.