I rendimenti obbligazionari globali sono calati bruscamente nelle ultime due settimane dopo che la Banca Centrale Europea, la Federal Reserve e la Banca d'Inghilterra hanno lasciato i tassi d'interesse invariati nelle loro recenti riunioni. Hanno contribuito a tale flessione anche dati economici piu` deboli del previsto - in Europa e negli Usa - oltre ad una modifica dei piani di emissione del debito da parte del Tesoro statunitense.
Tuttavia, negli ultimi giorni i commenti tiepidi di diversi banchieri centrali quanto alla possibilità di un prossimo ammorbidimento stanno tenendo gli investitori sulle spine.
In Bce alcuni invitatn a rimanere vigili sul fronte inflazione, è troppo presto per parlare di tagli. L`ultima survey diffusa ieri dalla Bce, peraltro, mostra che le aspettative dei consumatori sull`inflazione nei prossimi 12 mesi si sono portate al 4% in settembre dal 3,5% di agosto. Lo stesso capo-economista Philip Lane, tra le voci solitamente dovish del board, osservava ieri che i progressi per far rientrare la componente di fondo dei prezzi nel blocco non sono ancora sufficienti.
Secondo il Fondo monetario internazionale, la rapida crescita dei salari potrebbe mantenere l'inflazione elevata più a lungo del previsto e Francoforte dovrebbe mantenere i tassi ai massimi storici o vicino ad essi il prossimo anno per spegnere effettivamente le pressioni sui prezzi.
Nonostante tali ammonimenti, guardando al mercato dei derivati, gli investitori al momento scommettono in una riduzione dei tassi di 90 pb nell`Eurozona entro la fine del 2024.
Il presidente Jerome Powell, che parlerà nuovamente stasera, non ha fornito commenti sulla politica monetaria ieri nel discorso.
I mercati scontano un primo taglio di un quarto di punto percentuale al Fomc di maggio, con una probabilità che sfiora il 50% dal 41% di una settimana fa.
L`aumento delle tensioni geopolitiche in tutto il mondo, tuttavia, faceva notare ieri la banchiera Fed Lisa Cook, potrebbe aggravare la già debole crescita in Europa e in Cina e le ricadute potrebbero alterare il percorso dell'economia statunitense.
Alcuni membri del board di Banca del Giappone hanno segnalato in occasione dell'ultimo meeting la necessità di gettare le basi per l'uscita dalla politica ultra-accomodante, come emerge dalla pubblicazione di una sintesi di pareri.
L'euro è vicino al livello più alto da 15 anni contro lo yen e sale sul dollaro, dopo commenti 'hawkish' dalla Bce e con la prospettiva del calo dei prezzi dell'energia.