Si riparte con un tasso sul Btp decennale al 4,44%, sui minimi da metà settembre, e con uno spread sul Bund a 180 pb, in un mercato rincuorato dalla prospettiva che le principali banche centrali abbiano ormai raggiunto il loro picco di inasprimento monetario.
La scorsa settimana i rendimenti della zona euro hanno registrato il maggior calo degli ultimi cinque mesi, dopo che in rapida successione Bce, Fed e BoE hanno lasciato i tassi invariati e mentre dall`economia reale giungono segnali di rallentamento dell`inflazione e della crescita.
A suggellare questo scenario, venerdi`, numeri sotto le aspettative ad ottobre per i payroll non agricoli Usa - particolarmente monitorati dalla banca centrale, preoccupata di un mercato del lavoro ancora troppo rigido - che hanno spinto gli investitori a riprezzare le loro attese su un primo taglio al Fomc di maggio, con parecchi ulteriori decrementi attesi nel corso del prossimo anno.
I mercati, tuttavia, ritengono che non sara` la Fed ma la Bce la prima a ridurre il costo del denaro nel 2024, scontando all`80% un -25 pb gia` ad aprile.
In agenda giovedi` interventi pubblici da parte di Christine Lagarde e Jerome Powell, in una settimana particolarmente piena di appuntamenti con diversi policymaker dei due istituti.
Da segnalare anche, per venerdi` sera a mercati chiusi, il verdetto di Fitch sul rating di Roma, dopo le conferme giunte da S&P e Dbrs che hanno scongiurato, per ora, un temuto declassamento fornendo sostegno al Btp.
All`inizio di ottobre l`agenzia statunitense - che al momento valuta il debito italiano BBB con outlook stabile - aveva osservato che le stime su crescita e conti pubblici contenuti nella Nadef rappresentano un significativo allentamento della politica do bilancio italiana rispetto agli obiettivi precedenti.
Il pronunciamento piu` atteso sara` comunque quello di Moody`s, che considera Roma appena un gradino sopra il livello "junk" (spazzatura) e con un outlook negativo. La sua decisione sarà resa nota il 17 novembre.
Driver della giornata saranno i Pmi servizi di ottobre. A livello di blocco, nella lettura finale l'indice non dovrebbe discostarsi dal 47,8 del dato preliminare - minimo da quasi tre anni - alimentando i timori di recessione nella regione, considerato che il mese scorso anche l'attività manifatturiera si è ulteriormente contratta, facendo registrare uno dei cali più forti dal 1997.
Per quanto riguarda l'Italia, il settore terziario dovrebbe segnare una nuova flessione, dopo che la settimana scorsa il dato sulla manifattura ha evidenziato un indice sotto quota 50 per il settimo mese consecutivo.
Occhi anche sull'indice Sentix che misura la fiducia degli investitori nella zona euro: il consensus è per un lieve peggioramento a -22,0 a novembre.
Secondo numeri diffusi questa mattina, intanto, gli ordini all'industria tedeschi hanno registrato un +0,2% congiunturale a settembre, superando il consensus pari a -1,0%, ma segnalando un rallentamento dopo il +3,9% del mese prima.