Con una Bce sempre più concentrata sui dati, riflettori oggi su una serie di numeri cruciali dopo i recenti segnali poco incoraggianti sulle prospettive economiche.
L'inflazione a livello di blocco a luglio è vista in ulteriore rallentamento al 5,3% su anno dal precedente 5,5%, mentre il Pil, secondo il consensus, dovrebbe essere cresciuto nel secondo trimestre dello 0,2% congiunturale e dello 0,5% tendenziale da -0,1% e +1,0% rispettivamente nel periodo gennaio-marzo. Ieri intanto la presidente della Bce Christine Lagarde ha definito "incoraggianti" gli ultimi dati sulla crescita.
In Germania, prima economia del blocco, i prezzi all'import a giugno scendono dell'1,6% su mese e dell'11,4% su anno, ben oltre le attese, da -1,4% e -9,1% rispettivamente di maggio. Sempre a giugno, le vendite al dettaglio flettono dello 0,8% congiunturale e dell'1,6% tendenziale (attese +0,2%, -2,7%) da +1,9% e -2,1% rispettivamente di maggio.
Nel corso della settimana sono poi in agenda altri dati - comprese le letture finali dei Pmi di luglio - utili per capire quale sia lo stato dell'economia del blocco.
L'attività manifatturiera in Cina è in calo a luglio per il quinto mese consecutivo mentre i settori servizi e costruzioni vanno verso la contrazione. I sondaggi Pmi fotografano la debolezza dell'economia cinese, che minaccia la le prospettive di crescita per il terzo trimestre ed evidenziano la necessità di stimolo.