Un'ondata di nuova carta in arrivo sui mercati. Si potrebbe concretizzare già stamani il collocamento via sindacato di un Btp a 20 anni per il quale il Tesoro ha dato ieri mandato ad un pool di banche. In mattinata, possibile anche l'emissione di un nuovo decennale belga, sempre via sindacato. Domani saranno in asta regolare 7 mld di Bot a 12 mesi.
I rendimenti obbligazionari dell'Eurozona si sono impennati nel 2022 sostenuti dal rapido rialzo dei tassi di interesse effettuato dalla Bce. Dall'inizio del nuovo anno, però, sono scesi bruscamente, tra le speranze degli investitori che un rallentamento dell'inflazione potrebbe indurre Francoforte a terminare il ciclo restrittivo prima del tempo.
Restano forti perplessità, tuttavia, su tempi e modi di tale raffreddamento e sul conseguente pivot della Bce, mentre nuove statistiche, ieri, hanno mostrato che la produzione industriale tedesca è aumentata più del previsto a novembre, rafforzando le previsioni secondo cui la recessione nel blocco sarà piuttosto blanda.
Con un'agenda macro poco ricca di spunti, oggi, gli occhi sono ai dati sull'inflazione Usa di giovedì, che saranno cruciali per gli operatori nelle loro stime sui tassi terminali. L'attenzione, in particolare, sarà rivolta all'andamento dei prezzi core e meno all'indice principale, che si prevede continuerà a scendere.
Mentre il mercato sembra voler continuare ad anticipare una svolta nella politica restrittiva della banca centrale americana - come testimoniato dal calo dei rendimenti del Treasury ieri, con il decennale sotto al 3,6% - la presidente della Fed di San Francisco ha fatto sapere, in un'intervista al Wall Street Journal, che al prossimo meeting di fine mese sono sul tavolo un altro rialzo di 50 pb o un più contenuto +25.
La Fed dovrebbe cercare di far scendere l'inflazione il più delicatamente possibile, ma deve anche "assolutamente" assicurarsi che essa non si radichi, ha detto la banchiera, aggiungendo di vedere tassi terminali al 5,0%-5,25%. Dello stesso avviso il collega della Fed di Atlanta, per il quale i tassi rimarranno su questi livelli fino al 2024.
Secondo quanto riportato oggi dai media statali, molte zone della Cina avrebbero già superato il picco di infezioni mentre funzionari hanno ulteriormente minimizzato la gravità dell'epidemia, nonostante le preoccupazioni internazionali sulla sua portata e sul suo impatto.
Il virus si sta diffondendo liberamente nel Paese da quando, all'inizio di dicembre, è stata effettuata un'inversione di rotta dopo le proteste contro il regime "zero-COVID", applicato con durezza per tre anni. Domenica Pechino ha riaperto le frontiere, eliminando le ultime restrizioni.
Le autorità hanno smesso di pubblicare i dati relativi alle infezioni giornaliere, registrando circa cinque decessi al giorno, o meno, cifre contestate dall'Organizzazione mondiale della sanità.
Pompe funebri e ospedali cinesi dicono di essere sovraccarichi mentre esperti sanitari internazionali prevedono che quest'anno in Cina ci saranno almeno 1 milione di morti legate al Covid.