L'effetto Bce si è tradotto in un generale supporto al mercato obbligazionario europeo, specie quello 'core', dopo una mattinata debole.
La Banca centrale europea ha confermato il costo del denaro al minimo storico, rimandando a dicembre ogni decisione sulle modifiche all'attuale programma di stimolo, compreso un eventuale prolungamento oltre marzo dell'anno prossimo. Il presidente Mario Draghi si è impegnato in termini generici a mantenere una politica monetaria significativamente espansiva e ad utilizzare tutti gli strumenti previsti dal mandato se necessario. Eventuali novità saranno comunicate a dicembre quando saranno disponibili le nuove proiezioni economiche trimestrali. Il consiglio Bce si è limitato ad esaminare lo stato dei lavori dei comitati incaricati di esplorare modifiche al programma di acquisto asset ma non ha discusso nè una riduzione del ritmo mensile di acquisti nè dell'orizzonte temporale del programma. Draghi ha però definito improbabile una brusca interruzione del programma. Come da attese, il costo del denaro è stato confermato a zero, livello minimo di sempre in vigore ormai da marzo, mentre il tasso sui depositi marginali è rimasto a -0,4%, livello raggiunto anche in questo caso in marzo, e quello sui prestiti marginali a 0,25%. I tassi rimarranno ai livelli attuali o inferiori fino alla ripresa dell'inflazione, che per la Bce procederà gradualmente nei prossimi mesi. Gli ultimi dati, ha precisato Draghi, suggeriscono una prosecuzione della crescita dell'economia della zona euro nel terzo trimestre che fa presagire a sua volta ad una prosecuzione della ripresa a un ritmo moderato ma stabile. Lo scenario di base è però soggetto a rischi al ribasso. In sintesi i tassi rimarranno bassi finchè l'inflazione non si sarà ripresa. Le dichiarazioni di Draghi hanno avuto immediato effetto sui tassi tutti in discesa. Già nei giorni scorsi si era assistito ad un'inversione rispetto alla tendenza al rialzo delle ultime settimane: il Bund 10 scende a 0% (massimo nei giorni scorsi a 0,10%); l'Irs 10 da 0,46% scende a 0,4%, il Bond Usa 10 anni da 1,81% scende a 1,72%. Diverso il discorso sui Btp il cui rendimento è salito per tutta la settimana fino ad un massimo di 1,48% questa mattina per poi ripiegare leggermente a 1,44% a ruota del calo generale dei tassi.
Arriverà a mercati chiusi il pronunciamento di Fitch sul rating sovrano dell'Italia, attualmente a BBB+ con outlook stabile. Il mese scorso l'agenzia ha affermato che un'eventuale vittoria del 'no' al referendum costituzionale, del 4 dicembre, avrebbe un impatto negativo per l'economia e il merito di credito italiani. Dopo Fitch, l'11 novembre ci sarà il pronunciamento di S&P, mentre è atteso anche il verdetto di Dbrs sul 'creditwatch' negativo messo in agosto dall'agenzia sul rating dell'Italia.
Tra gli altri pronunciamenti in calendario, c'è quello di Dbrs sul Portogallo. Con una valutazione BBB(low) (outlook stabile) Dbrs è l'unica agenzia che mantiene Lisbona in area 'investment grade', consentendo ai titoli di Stato del Paese l'accesso alle operazioni di rifinanziamento e al programma di Qe della Bce.
Intervenendo questa mattina in parlamento il governatore Kuroda ha affermato che la banca centrale giapponese potrebbe far slittare l'obiettivo temporale per il raggiungimento del target di inflazione, data la sottostante debolezza della dinamica dei prezzi. Kuroda non ha specificato se tale slittamento avrà un impatto sulle decisioni di politica monetaria della BoJ nel prossimo meeting del 30 ottobre/1 novembre, ma ha aggiunto che gli acquisti di bond operati dalla banca centrale potrebbero rallentare in futuro se i rendimenti di mercato decennali scenderanno sotto il target fissato attorno allo zero percento.
I prezzi delle case in Cina hanno registrato in settembre un incremento dell'11,2% su anno dopo il +9,2% del mese precedente. A livello tendenziale si tratta dell'incremento più sostenuto dal 2011.
Le parole di ieri di Draghi hanno finito per mettere sotto pressione l'euro, sceso ai minimi da sette mesi nei confronti di un dollaro che, al contrario, continua a mostrarsi ben impostato su tutte le principali divise internazionali.
DATI MACROECONOMICI
ZONA EURO
Stima fiducia consumatori ottobre