CAFFE’ ESPRESSO

11 gennaio 2022 - Messaggi contradditori dalla Bce.

Lo scetticismo sul potenziale rallentamento della stretta monetaria da parte della Bce ieri ha favorito un rialzo dei rendimenti nella zona euro, dove gli investitori sembrano ritenere che i segnali di raffreddamento dell'inflazione non siano sufficienti a modificare l'approccio 'hawkish' di Francoforte, alimentato da prospettive economiche che appaiono meno fosche. Sul fronte Fed, il presidente Powell ieri non ha fornito indicazioni di politica monetaria, limitandosi a dire che l'indipendenza della banca centrale è fondamentale per la sua capacità di combattere l'inflazione. La governatrice Michelle Bowman ha invece sottolineato che serviranno altri rialzi dei tassi. Il focus resta dunque sui prezzi al consumo Usa - in particolare sul dato 'core' - in agenda domani.

 

Si riparte da 4,21% per il tasso del Btp decennale benchmark e da 193 punti base per lo spread sul Bund, dopo una seduta focalizzata sul lancio via sindacato del nuovo Btp ventennale, oltre che di un bond belga a 10 anni. Il Mef ha collocato 7 miliardi di euro nel bond con scadenza settembre 2043, con ordini che hanno superato i 26,5 miliardi.

In attesa dei dettagli sul collocamento del nuovo titolo, stamani il Tesoro mette a disposizione 7 miliardi nel Bot annuale, il cui rendimento sarà da confrontare con il 2,669% dell'asta di metà dicembre. Domani sarà invece la volta del primo collocamento a medio-lungo termine del 2023, in cui saranno offerti fino a 7 miliardi nei Btp a 3 e 7 anni.

Si attiva oggi anche la Germania, che offre 5 miliardi nel nuovo Bund 2033.

 

Da Bankitalia arriva l'aggiornamento di novembre relativo ai prestiti alle imprese, ai depositi e alle sofferenze. Da ricordare che nell'ultimo dato disponibile, quello di ottobre, la crescita dei prestiti alle imprese mostrava un significativo rallentamento, con un incremento annuo di 3,1% dal precedente 4,4%.

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