I mercati in questo inizio 2016 si sono portati a ipotizzare una brusca frenata se non una recessione dell’economia americana e quindi di quella globale. La sensazione che avessero assunto una postura eccessivamente pessimistica si sta rivelando una quasi certezza: simbolico è il responso dell’indice Ism manifatturiero di ieri salito oltre le attese a 49,5 riprendendosi dai minimi di 48 rilevati a dicembre. Questo si inserisce su una serie di altri dati di questi ultimi giorni superiori al consenso (indice Michigan, Pil quarto trim. inflazione più alta del previsto). Non ultimo la stima sui nuovi posti di lavoro creati a febbraio nel solo settore privato (214mila contro attese di 190mila), dato che anticipa i payroll e il tasso di disoccupazione di venerdì. La Fed probabilmente non si era sbagliata a dicembre ad alzare i tassi dopo quasi un decennio di tassi zero. Chi vedeva allontanarsi a fine 2016 nuovi rialzi dei Fed Fund deve probabilmente ricredersi. A testimonianza di ciò i mercati si riposizionano con la curva dei rendimenti Bond Usa a breve in rialzo e con la scaletta dei tassi Future Libor Usd 3 mesi in rialzo. A ruota dei dati di ieri i rendimenti Bond Usa salgono abbondantemente con il decennale all’1,88% (ieri era 1,75%). I Bund per quanto condizionati da altre dinamiche non possono rimanere esenti dal rialzo Usa: il Bund 10 sale allo 0,19% da 0,15% (aveva toccato lo 0,10% ad inizio settimana).
Sul mercato appare ormai saldamente attestato sull'attesa di un nuovo intervento espansivo di peso da parte della Bce nel meeting della settimana prossima, alla luce soprattutto dell'inattesa ridiscesa in deflazione della zona euro in febbraio.
Secondo il Beige Book della Fed l'attività economica ha continuato ad espandersi nella maggior parte dei distretti statunitensi nel periodo compreso tra l'inizio dell'anno e la fine di febbraio, ma le condizioni variano sensibilmente tra regioni e settori. La situazione disomogenea emersa dal rapporto è un fattore d'incertezza per la Fed, il cui comitato di politica monetaria del 15-16 marzo dovrà decidere il sentiero dei tassi d'interesse quest'anno.
Oggi indagini congiunturali Usa. Il focus è sull'Ism non manifatturiero di febbraio, Pmi servizi e composito oltre agli ordini di beni durevoli, sempre di gennaio.
Possibili nuovi tagli dei tassi d'interesse in Giappone per tentare di sradicare l’inflazione.
DATI MACROECONOMICI
ZONA EURO
Pmi servizi finale febbraio
Pmi composito finale febbraio
Vendite al dettaglio gennaio
USA
Richieste settimanali sussidi di disoccupazione
Pmi servizi finale febbraio
Ordini all'industria gennaio
Revisione ordini beni durevoli gennaio
Ism non manifatturiero febbraio
ASTE DI TITOLI DI STATO
EUROPA
Francia, Oat su scadenze 25/5/2023 cedola 1,75%; nuovo 25/5/2026 cedola 0,50%, 25/5/2031 cedola 1,50%.
Spagna, 30/7/2021 cedola 0,75%, 30/7/2030 cedola 1,95% e indicizzato a inflazione zona euro scadenza 30/11/2024 cedola 1,8%.