CAFFE’ ESPRESSO

23 gennaio 2015 - L’ultima cartuccia della Bce è stata sparata: sarà da osservare con estrema trepidazione ...

Rendimenti dei Btp ancora in netto calo a ruota del QE con il decennale al nuovo minimo storico dell’1,47%.

Le borse aprono positive e l’Euro si indebolisce ancora. La valuta unica ha toccato stamane un nuovo minimo da undici anni nei confronti del dollaro, a 1,1315, il livello più basso dal settembre del 2003.

L’ultima cartuccia della Bce è stata sparata: sarà da osservare con estrema trepidazione l’effetto perché se non fosse quello sperato (ritorno dell’inflazione verso il 2% e una ripresa sostenuta), allora sarebbero guai seri.

Sarebbe forse stato più saggio aspettare che le altre misure appena varate iniziassero a produrre i loro effetti per poi valutare quando e come fare il QE. Ma il pericolo di un vento antieuropeista che sta soffiando sempre più sostenuto in tutta Europa, ha indotto la Bce a sparare ora in modo da disinnescare il malcontento crescente. Siamo convinti che il principale obiettivo sia l’indebolimento dell’Euro, una sorta di svalutazione competitiva. Gli antieuropeisti a questo punto hanno un’arma in meno su cui far leva: l’Euro si sta abbondantemente svalutando contro tutte le valute.
La Fed non ha ostacolato questa svalutazione e gli accordi sono stati siglati probabilmente all’ultimo G20 in Australia.

Si tratta di capire fino a quando gli Usa sopporteranno un Dollaro forte: la maggioranza repubblicana è sempre stata favorevole ad una moneta forte, tuttavia sopra certi livelli inizia a diventare un problema. Ma quello che conta è il rapporto del Dollaro contro tutte le valute e non solo contro Euro: il Dollaro per esempio sta perdendo terreno contro lo Yen: questo rende più sopportabile l’apprezzamento sull’Euro.

Non può tuttavia demandarsi solo al QE l’obiettivo di far ripartire l’economia e l’inflazione: è ciò la Bce lo sa bene visto che Draghi ha sottolineato la necessità di portare avanti le riforme strutturali nei singoli paesi.

A differenza degli Usa, in Europa alla politica monetaria ultra espansiva non può essere affiancata una politica fiscale altrettanto espansiva vista la situazione dei conti pubblici di alcuni stati membri. E’ anche vero che i paesi in condizione di aumentare la spesa pubblica dovrebbero farlo ed inoltre il piano Junker, se dovesse concretizzarsi, potrebbe fornire un aiuto.

Il fatto che la Bce si assuma solo il 20% del rischio sui titoli acquistati con il QE è una sorta di ammissione dei pericoli che comportano questi acquisti.

DATI MACROECONOMICI

GRAN BRETAGNA
Vendite al dettaglio dicembre

ZONA EURO
Markit, stima flash Pmi

USA
Stima flash Pmi manifatturiero gennaio
Leading indicator dicembre

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