Gli operatori giovedì hanno creduto a Draghi che un Qe possa presto vedere la luce: venerdì i dati occupazionali Usa (payrolls inferiori alle attese e tasso di disoccupazione in calo al 5,8% meglio del previsto). La reazione si è vista soprattutto sull’Euro che si è indebolito. In realtà uno degli scopi della Bce è quello di indebolire l’Euro: una sorta di svalutazione competitiva per riportare inflazione e crescita verso l’alto (si stima che una svalutazione del 10% dell’Euro possa condurre ad un aumento del Pil di circa lo 0,8% a livello Eurozona). Ovviamente tale svalutazione deve essere strutturale quindi si parla di medie annue e l’effetto è presumibilmente visibile dopo un anno. Il cross medio 2013 è stato di 1,328 mentre la media 2014 finora è di 1,35 circa. Se anche il cross restasse su questi livelli fino a fine anno il cross chiuderebbe il 2014 sui livelli del 2013.
Sul cross inoltre sono da approfondire altre tematiche: conseguenze della vittoria dei repubblicani al midterm, impatto su inflazione Usa e Ue del cross, sulla crescita Usa e globale (questi e altri approfondimenti sull’Eurousd abbonandoti al nostro sito).