La determinazione della Bce nel voler contrastare bassa crescita e deflazione convince una parte degli operatori che un Qe prima o poi possa arrivare. Se inoltre si considera che si vuole portare l’attivo di bilancio ai livelli del 2012 significa un’espansione di almeno un trilione di euro. Considerando le operazioni di Ltro che andranno a scadere e i rimborsi Spm, è difficile immaginare che tale risultato possa essere raggiunto solo con gli acquisti di covered e di Abs senior. Sarà necessario che la Bce inizi ad acquistare anche mezzanini, magari garantiti dai governi, e non è escluso che anche ciò non basti per cui o la Bce inventerà qualche altra soluzione o il quantitative easing diventerà più probabile.
Tutto ciò ovviamente non è dietro l’angolo: la Bce vorrà verificare l’efficacia delle misure adottate sia sul settore creditizio sia su inflazione e crescita. I tempi per una verifica sono di circa 6 mesi a meno di un precipitare della situazione congiunturale. Restano tuttavia sempre le difficoltà a far digerire un QE ai Paesi virtuosi considerati anche i malumori che si mormora siano nati ultimamente nel comitato esecutivo.
La Germania tuttavia potrebbe averla vinta e in cambio si impegnerebbe ad aumentare la spesa pubblica produttiva visto che con i conti che ha può benissimo farlo, con beneficio per tutti i Paesi membri.