CAFFE’ ESPRESSO

29 agosto 2025 - Oggi qualche indicazione sui prezzi da Usa e Ue.

Indicazioni sulla dinamica dei prezzi al consumo di agosto - con l'entrata in vigore dei dazi Usa nei confronti dell'Unione europea - arriveranno in giornata dalle stime di Italia, Germania, Francia e Spagna.

 

Secondo le minute dell'ultimo board Bce pubblicate ieri, i consiglieri della banca centrale hanno opinioni discordanti sulle prospettive dell'inflazione nella zona euro.

 

Riferimenti per l'apertura sono 87 centesimi per il premio di rendimento tra Italia e Germania sul tratto decennale 3,57% per il tasso del benchmark ottobre 2035 cioè 5 cent. in più rispetto a inizio mese.

A fine seduta lo spread tra il decennale italiano e l'equivalente Oat si attestava ieri a 9 pb.

Il ministro delle Finanze francese Eric Lombard ha detto di non vedere la possibilità di una crisi finanziaria, mentre il Paese si prepara al voto di fiducia al governo a settembre, sottolineando che non ci sono problemi di finanziamento dell'economia francese.

 

Gli occhi restano anche alle vicende Fed, dopo che la governatrice Lisa Cook ha intentato una causa contro Donald Trump, sostenendo che quest'ultimo non avrebbe il potere di rimuoverla dall'incarico.

Per il consigliere Bce Olli Rehn, l'escalation di attacchi della Casa bianca nei confronti della banca centrale statunitense potrebbe avere effetti a catena sostanziali e globali sui mercati finanziari e sull'economia reale, incluso un aumento delle pressioni sui prezzi.

Nell'ipotesi di una Fed presto influenzata politicamente, i mercati intanto continuano a rafforzare le loro scommesse su un taglio dei tassi al Fomc del mese prossimo, per un totale di 138 pb di allentamento entro fine 2026.

 

Dopo che numeri resi noti ieri sull'andamento del secondo trimestre hanno evidenziato un'economia più in salute del previsto negli Stati uniti, in agenda nel primo pomeriggio le statistiche sul Pce core di luglio, misura dell'inflazione particolarmente monitorata dalla Fed. Le attese sono per un tendenziale in frazionale rialzo al 2,9% dal 2,8% di giugno.

 

 

La produzione industriale nipponica è crollata a luglio a causa dei dazi statunitensi e un indicatore anticipatore dell'inflazione nazionale ha evidenziato un rallentamento, come hanno mostrato dati diffusi stanotte, complicando le decisioni della banca centrale sulla tempistica del prossimo aumento dei tassi.

L'indice dei prezzi al consumo di Tokyo è aumentato del 2,5% ad agosto rispetto all'anno precedente, in linea con le previsioni di mercato, dal 2,9% registrato il mese prima.

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