CAFFE’ ESPRESSO

28 marzo 2025 - Oro ai massimi la dice lunga sul clima di incertezza.

Nella seduta di ieri i rendimenti euro sono scesi dopo che gli Usa hanno annunciato dazi del 25% sui veicoli importati, una mossa che potrebbe danneggiare l'economia dell'area dell'euro, considerata la centralità dell'industria dell'auto nell'economia tedesca.

 

Le nuove tariffe sulle auto e sui camion leggeri entreranno in vigore il 3 aprile, il giorno successivo a quello in cui Trump intende annunciare dazi reciproci rivolti ai Paesi responsabili della maggior parte del deficit commerciale degli Stati Uniti. Bruxelles ha fatto sapere che la sua risposta sarà "tempestiva, robusta e ben calibrata" ma non ha indicato la tempistica delle sue contromosse. Anche il Canada si prepara a contromisure di cui darà dettaglio la prossima settimana.

 

Con l'annuncio di nuove tariffe doganali che si profila a breve, i responsabili delle politiche della Federal Reserve mantengono un approccio cauto quanto alla traiettoria dei tassi di interesse. I policymaker hanno ricordato recentemente che durante la prima amministrazione Trump i dazi innescarono diversi tagli dei tassi per attenuare l'indebolimento della produzione, tuttavia il contestuale risorgere di pressioni sui prezzi potrebbe far imboccare all'economia una strada diversa questa volta. Stando a dati resi noti ieri, i profitti delle imprese statunitensi sono saliti a un livello record nel quarto trimestre dello scorso anno, ma la prospettiva di una guerra commerciale sta creando un ambiente difficile per le aziende che, secondo gli economisti, potrebbe costringerle a licenziare per proteggere i margini.

 

 

Al centro del variegato calendario macro si segnalano in particolare le stime sull'inflazione di marzo da Francia e Spagna.

L'indice 'Pce' sulle spese dedicate ai consumi personali - la misura dell'inflazione preferita dalla Fed - dovrebbe mostrare in febbraio una variazione mensile positiva di 0,3%, identica a quella di gennaio, e un tasso annuo di 2,7% da 2,6% del mese prima.

 

A quanto emerge dalla sintesi delle opinioni espresse durante l'ultimo board, i policymaker di Bank of Japan si sono scontrati sui tempi di un nuovo rialzo dei tassi, alcuni concentrandosi sulle pressioni inflazionistiche interne e altri sull'incertezza legata alle politiche tariffarie statunitensi. Nei dati diffusi questa notte, intanto, i prezzi al consumo core a Tokyo si sono mostrati al di sopra dell'obiettivo della banca centrale a marzo, grazie ai costanti aumenti dei beni alimentari, mantenendo vive le aspettative del mercato per un irrigidimento monetario nel breve termine.

 

Le quotazioni del metallo prezioso continuano a macinare record portandosi abbondantemente sopra i 3.000 dollari all'oncia con un massimo oggi fino a quota 3.073. Il rialzo nei primi tre mesi dell'anno è stato del 17%, miglior performance trimestrale dal 1986.

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