Oltre che sui timori di una recessione Usa, l'attenzione degli investitori resta focalizzata sull'aumento del debito dettato dalla prospettiva del riarmo in Europa che potrebbe rendere strutturalmente più elevati i rendimenti.
La Casa Bianca non sembra intenzionata ad impegnarsi in colloqui per evitare un conflitto commerciale con l'Unione Europea, ha detto ieri il commissario europeo al Commercio Sefcovic, a due giorni dalla data in cui gli Usa imporranno dazi su tutte le importazioni di acciaio e alluminio. I consumatori Usa diventano sempre più pessimisti. Intanto il Congresso ha fissato per oggi la votazione per evitare un parziale shutdown mentre Washington è alle prese con le drastiche riduzioni di Trump sulle agenzie federali.
Le incertezze di questo quadro impattano naturalmente con le scelte monetarie di Francoforte che, come sottolineato dal board giovedì scorso restano improntate alla più ampia opzionalità.
I mercati considerano più probabile una pausa del ciclo di allentamento ad aprile, mentre è pienamente prezzato un taglio a giugno, quando la banca centrale pubblicherà le nuove proiezioni economiche.
Oltreoceano, gli operatori scommettono che il Fomc della prossima settimana non toccherà i tassi ma potrebbe effettuare una serie di tagli rapidi del costo del denaro a partire da giugno se si concretizzassero i crescenti timori di un rallentamento economico. I mercati monetari prezzano al 50% la probabilità di un taglio dei tassi in maggio.
L'economia nipponica è cresciuta nel quarto trimestre del 2024 a un ritmo più lento di quello inizialmente previsto zavorrata da consumi in calo in un contesto in cui tuttavia resta ampio margine per un altro rialzo dei tassi da parte della Banca del Giappone. Il Pil ha registrato nel periodo un incremento annuo di 2,2%, al di sotto del +2,8% fotografato dalle attese e dalla stima preliminare.