Positiva per l'obbligazionario sia italiano sia tedesco la seduta di ieri, caratterizzata però da pochi spunti operativi.
Trump ha ipotizzato una tariffa "reciproca" del 25% sulle auto europee e su altri beni. Allo stesso tempo ha alimentato le speranze di una pausa di un altro mese sui nuovi dazi sulle importazioni da Messico e Canada, affermando che potrebbero entrare in vigore il 2 aprile.
Francoforte pubblica intorno a metà seduta i verbali del consiglio di politica monetaria di fine gennaio, occasione in cui è stato votato l'ennesimo taglio dei tassi da un quarto di punto.
La mediana delle attese scommette che la seconda lettura del prodotto interno lordo nei tre mesi al 31 dicembre confermi la prima stima al tasso annualizzato di 2,3%. Diffusa il 30 gennaio scorso, la lettura preliminare aveva comunque deluso le aspettative degli analisti, che ipotizzavano una crescita economica al tasso di 2,6%. Nella riunione di fine gennaio Federal Reserve ha confermato il costo del denaro Usa sui livelli precedenti, con una forchetta tra 4,25% e 4,5% per i Fed Fund.
Il dollaro si è stabilizzato sopra un minimo di 11 settimane, mentre i commenti di Trump sui dazi alimentano l'incertezza.