CAFFE’ ESPRESSO

3 dicembre 2024 - Francia e Germania preoccupano i mercati.

Nel pieno dell'approvazione della Finanziaria, tanto l'estrema destra che l'estrema sinistra francese si sono dette pronte a votare la sfiducia contro l’esecutivo di minoranza, nato appena due mesi fa.

Un crollo del governo a Parigi provocherebbe ulteriore instabilità nel cuore dell'Europa, mentre anche la Germania si appresta a nuove elezioni.

I Credit default swap (Cds) francesi a cinque anni sono saliti di tre punti base a 38,5 punti ieri avvicinandosi al massimo di 38,7 toccato alla fine di giugno; lo spread con la Germania ha allargato fino a quota 87 pb, dopo aver raggiunto i 90 punti la scorsa settimana, livello più alto dal 2012. Sempre ieri, il rendimento dell'Oat a 10 anni e' salito brevemente oltre quello dell'omologo greco per la prima volta in assoluto.

La contrazione del settore manifatturiero in Germania, Francia e Italia si è accentuata a novembre, contribuendo a prolungare la tendenza al ribasso dei rendimenti dell'area dell'euro, a causa del persistere di una crescita economica debole.

I numeri - diffusi ieri - hanno alimentato le aspettative secondo cui la Bce dovrà tagliare i tassi in modo più aggressivo del previsto, stante anche la prospettiva poco rassicurante di una guerra commerciale con gli Stati uniti dopo l'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca.

Un allentamento di 25 punti base da parte di Francoforte al board in calendario il 12 dicembre è considerato il minimo sindacale e gli investitori prezzano una probabilità del 21% di una maxi-riduzione da mezzo punto percentuale.

Il mercato vaglierà attentamente l'intervento di Lagarde in programma domani al Parlamento europeo.

I dati pubblicati ieri hanno mostrato ancora una volta, intanto, la tenuta dell'economia americana, con l'attività manifatturiera in miglioramento a novembre e gli ordini in crescita per la prima volta in otto mesi.

 

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