CAFFE’ ESPRESSO

27 novembre 2024 - La Fed non si sbilancia.

Nel corso della riunione di inizio novembre, subito dopo le elezioni Usa vinte da Donald Trump, i banchieri centrali della Fed sono apparsi divisi sull'entità della riduzione dei tassi, ma hanno concordato di non fornire una guidance su come evolverà la politica monetaria degli Stati Uniti di qui in avanti. E' quanto emerge dai verbali dell'istituto Usa diffusi ieri sera nei quali si parla di incertezza nella direzione dell'economia, incertezza su quanto l'attuale livello dei tassi possa limitare l'economia. Al meeting del 7 novembre la Fed ha tagliato i tassi di 25 punti base.

Il China daily e il Global times, media di Stato cinesi, hanno lanciato un monito al presidente eletto Donald Trump avvertendolo che la minaccia di ulteriori dazi nei confronti della Cina potrebbe trascinare le prime due economie mondiali in una devastante guerra dei dazi.

Il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah è stato siglato ed è entrato in vigore dopo la mediazione di Usa e Francia.

La Banca centrale della Nuova Zelanda ha tagliato i tassi di interesse di 50 punti base, come ampiamente atteso, portandoli al 4,25%, ma deludendo le aspettative di alcuni che prevedevano una riduzione più incisiva. L'istituto ha segnalato ulteriori allentamenti monetari.

In attesa del dato sull'inflazione di novembre della zona euro, in agenda venerdì, il focus degli investitori stamani sarà sui numeri relativi alla fiducia dei consumatori in arrivo dalla Francia (novembre) e poi dalla Germania (dicembre), visti entrambi in lieve peggioramento.

Tra i tanti dati in arrivo nel pomeriggio dagli Stati Uniti, l'attenzione si concentrerà sulla seconda stima del Pil relativo al terzo trimestre, che dovrebbe confermare il 2,8% preliminare, e sull'indice Pce 'core' - misura dell'inflazione attentamente monitorata dalla Fed - con il consensus che segnala una leggera accelerazione a livello tendenziale a ottobre. In agenda anche le nuove richieste settimanali di disoccupazione, viste in leggero aumento.

Yen in ulteriore rialzo, ai massimi di due settimane sul dollaro. La divisa Usa è invece penalizzata dal calo dei rendimenti dei Treasuries.

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