Ancora i dati Usa ad influire sui tassi con l’indice Empire sulla manifattura dello Stato di New York di ottobre risultato in forte peggioramento a -11,9 punti da 11,5 di settembre. Le stime erano a +3,6. Scendono dunque di circa 3 cent. i tassi nonostante l’indice Zew tedesco e il pari eurozona siano risultati significativamente migliori delle attese. Per il resto i mercati sono in attesa della riunione Bce di giovedì stesso giorno in cui verrà pubblicato il dato finale sull’inflazione di settembre. Nonostante i ribassi dei tassi ufficiali le banche americane continuano a macinare utili e ciò sta aiutando il settore a livello globale, utili che per la maggior porzione derivano dall’investment banking.
A settembre i prezzi al consumo in Gran Bretagna risultano invariati su mese e salgono dell'1,7% su anno, a fronte di attese pari a 0,1% e 1,9% rispettivamente. Nello stesso mese i prezzi alla produzione calano dello 0,5% congiunturale e dello 0,7% tendenziale (consensus -0,3% e -0,6%), e i prezzi al dettaglio flettono dello 0,3% su mese mentre salgono del 2,7% su anno (attese 0,1% e 3,1%).
Banca del Giappone, secondo un membro del board, dovrebbe aumentare i tassi di interesse a un ritmo "molto moderato", visto che ulteriori rialzi dello yen e una domanda globale in rallentamento potrebbero pesare sulla crescita dell'inflazione e dei salari.
Il dollaro resta vicino ai massimi degli ultimi due mesi sulle aspettative di tagli dei tassi graduali da parte della Fed; in calo le divise australiana e neozelandese sullo scetticismo che circonda le misure di stimolo della Cina.
I prezzi del petrolio si sono stabilizzati dopo un forte calo, mentre persiste l'incertezza su quello che potrebbe succedere in Medio Oriente.