Il tanto atteso inizio dell'allentamento Fed appare scontato, con le scommesse che riguardano piuttosto la portata della riduzione. Negli ultimi giorni sono cresciute le aspettative di una mossa da mezzo punto - la cui probabilità ieri era data al 63% rispetto al 51% di venerdì secondo i dati Cme - anche se prevale l'idea che la Fed taglierà di 25 punti base con l'economia Usa che sembra indirizzata verso un 'soft landing'.
L'ammorbidimento complessivo per i tre meeting previsti da qui a fine anno è stimato dagli investitori a 120 pb, il che implicherebbe almeno due mosse da 50 punti. L'ammontare di tagli entro settembre 2025 è ipotizzato a 250 pb.
Questo pomeriggio, intanto, una serie di dati - tra cui le vendite al dettaglio e la produzione industriale e manifatturiera - fornirà nuove indicazioni sullo stato di salute dell'economia statunitense.
Unico aggiornamento di rilievo in calendario oggi per la zona euro sarà quello relativo all'indice Zew sulla fiducia degli investitori tedeschi a settembre.
Prosegue la crescita del controvalore dei titoli di Stato detenuti dagli investitori retail che, stando a numeri diffusi ieri da Bankitalia, ha toccato un nuovo record dall'introduzione dell'euro mentre quello in mano agli esteri ha segnato un nuovo massimo da quasi tre anni.
Focus tra la mattinata e il primo pomeriggio su una serie di interventi di esponenti Bce, mentre gli investitori ragionano sul futuro percorso dei tassi nel blocco, con un consiglio diviso tra i timori per la crescita da una parte e quelli di una nuova eventuale fiammata dell'inflazione dall'altra.
Ieri il capo economista Philip Lane ha detto che Francoforte dovrebbe continuare a tagliare gradualmente, senza bisogno di fissare tempistiche, visto che tra una mossa e l'altra le condizioni potrebbero cambiare.