CAFFE’ ESPRESSO

30 aprile 2024 - Giornata densa di appuntamenti in eurozona.

I tassi italiani sono scesi ieri, anche più di quelli core, con i dati sull'inflazione di aprile in Spagna e in Germania che, sebbene in leggera accelerazione, non sono apparsi in grado di mettere a rischio la prospettiva di un primo allentamento Bce in giugno, per un totale di circa 70 pb in corso d'anno.

 

Ci si aspetta una virata hawkish, invece, nei toni della banca centrale Usa, che secondo tutte le attese manterrà i tassi invariati domani sera. Secondo la maggioranza degli analisti, Jerome Powell sarà probabilmente molto cauto sulle prospettive economiche, sottolineando i rischi legati a un'inflazione ancora elevata e a un mercato del lavoro che permane troppo rigido.   Gli investitori hanno già spostato le loro aspettative su una prima riduzione dei tassi Usa a settembre - ossia nel pieno di un'elezione presidenziale in cui lo stato dell'economia sarà un tema centrale - senza escludere la possibilità che l'ammorbidimento monetario negli Stati Uniti sia nullo quest'anno.

Riflettori puntati in mattinata sulla stima del Pil dell'Eurozona per il primo trimestre, oltre che sulla lettura preliminare dell'inflazione di aprile. Nonostante le leggere pressioni evidenziatesi in Spagna e Germania, l'indice dei prezzi al consumo dell'intero blocco dovrebbe rimanere al 2,4% annuo, invariato da marzo.

Per il vicepresidente Bce Luis De Guindos, il CPi sta convergendo sul target del 2%, ma il processo è destinato a essere accidentato mentre e le tensioni geopolitiche rappresentano un rischio al rialzo per la crescita dei prezzi.

Riguardo alla crescita - dopo la stagnazione del periodo ottobre-dicembre - nei primi tre mesi dell'anno il consensus converge su un incremento marginale (0,2%) sia su trimestre che su anno.

Le vendite al dettaglio tedesche di marzo hanno segnato un aumento dell'1,8% su mese, superando nettamente le stime pari a 1,1% e dopo il calo dell'1,9% evidenziato a febbraio.

 

 

L'attività manifatturiera e dei servizi in Cina si è espansa a un ritmo più lento in aprile, suggerendo una perdita di slancio per la seconda economia mondiale all'inizio del secondo trimestre.

 

 

La produzione industriale giapponese è cresciuta più del previsto nel mese di marzo.

 

All'indomani del sospetto intervento a sostegno dello yen da parte delle autorità nipponiche, la valuta giapponese si attesta intorno a 156,75 per dollaro dopo aver registrato ieri un nuovo minimo da 34 anni oltre quota 160. il diplomatico Masato Kanda ha ribadito che i movimenti della divisa restano strettamente monitorati.

 

Le quotazioni del petrolio scendono dopo che i colloqui per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas al Cairo hanno contribuito a placare i timori del mercato per un'estensione del conflitto in Medio Oriente, mentre pesano le preoccupazioni per le prospettive dei tassi di interesse statunitensi.

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