CAFFE’ ESPRESSO

26 marzo 2024 - Inflazione al centro delle attenzioni in settimana.

L'attenzione resta all'agenda macro - e in particolare ai numeri sull'inflazione che arriveranno dall'eurozona e dagli Usa nei prossimi giorni - in un mercato che tenta di perfezionare le proprie attese sui tassi, dopo i toni relativamente dovish giunti dal Fomc la scorsa settimana.

 

Con un calendario particolarmente scarno oggi, gli operatori attendono i numeri sui prezzi al consumo di Francia, Italia, Belgio e Spagna in settimana, prima di quelli complessivi per il blocco che arriveranno il 3 aprile.

Mentre in seno alla Bce si registra un "crescente consenso" riguardo ad una prossima riduzione dei tassi, i mercati scontano quasi pienamente un primo allentamento a giugno con tagli per 91 punti base in corso d'anno.

Per il capo economista Philip Lane, Francoforte è sempre più convinta che la crescita dei salari stia rallentando verso livelli più normali, aprendo potenzialmente la porta ad un ammorbidimento monetario.

 

Dopo la decisione della Federal Reserve di mercoledì scorso di lasciare invariato il suo tasso di riferimento e i  "dot plot" - che proiettano ancora tre tagli nel 2024 - gli investitori guardano al rapporto sulle spese per consumi personali (Pce) di febbraio che giungerà dal dipartimento del Commercio Usa venerdì, con i mercati chiusi.

Su base annua, gli indici headline e core dovrebbero risultare rispettivamente al 2,5% dal 2,4% di gennaio e stabile al 2,8%, rimanendo così a un punto percentuale dall'obiettivo medio annuo del 2% fissato dalla Fed.

Qualsiasi dato più elevato sarebbe considerato una battuta d'arresto per le speranze di una prima riduzione del costo del denaro a giugno negli Stati uniti, prezzato ora al 75%, stando ai futures, dal 55% della settimana scorsa.

Secondo diversi osservatori, un progressivo allentamento della politica da parte della Fed quest'anno potrebbe potenzialmente aiutare Joe Biden in vista delle presidenziali di novembre, mentre i sondaggi mostrano che gli americani non apprezzano la sua gestione dell'economia.

 

Il Giappone non esclude alcuna misura per contenere la debolezza dello yen, ha detto il ministro delle Finanze.

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