I rendimenti italiani, in linea con quelli core, hanno raggiunto ieri i massimi da due settimane in un mercato che continua a vedere il suo principale driver nel ridimensionamento delle attese sui prossimi tagli Fed e Bce.
Le più recenti dichiarazioni da Francoforte - tanto dal fronte dei falchi che da quello delle colombe - hanno sottolineato che, sebbene il processo di disinflazione sia in corso, sono necessarie ulteriori prove che i prezzi convergeranno verso il target di 2% in modo tempestivo e sostenibile.
Gli investitori sono passati a scontare una riduzione dei tassi di circa 120 pb nel corso del 2024 dai 130 prezzati mercoledì, con il tasso sui depositi che scenderebbe a fine anno a 2,80% dall'attuale 4%.
Parallelamente, anche membri di primo piano di Federal Reserve hanno invitato alla cautela nel cantar vittoria sull'inflazione. Le scommesse di mercato circa un taglio da un quarto di punto il mese prossimo si sono ridotte a 20%.
Da Via Nazionale l'aggiornamento mensile di dicembre su depositi, raccolta obbligazionaria e prestiti alle imprese, insieme a quelli sulle sofferenze degli istituti di credito. In novembre i finanziamenti delle banche italiane alle società non finanziarie hanno subìto una flessione annuale di 4,8%, in leggera moderazione rispetto al calo di 5,3% di ottobre.
Questa sera il pronunciamento di Scope ratings sul merito di credito dell'emittente sovrano della Repubblica, confermato in dicembre a 'BBB+' con outlook stabile.
Viaggia sui minimi delle ultime dieci settimane la valuta giapponese, mentre per il dollaro si prospetta la quarta settimana consecutiva di progresso. Gli investitori riaggiustano le aspettative sui tassi nipponici e su quelli Usa.