CAFFE’ ESPRESSO

1 febbraio 2024 - Dollaro in rialzo dopo la Fed.

Il Federal Open Market Committee dell'istituto centrale Usa si è concluso ieri sera con la prevista conferma del costo del denaro, vale a dire un riferimento per i Fed Fund tra 5,25% e 5,5%.

Commentando la decisione di politica monetaria di fronte alla stampa il presidente Fed Jerome Powell ha usato toni meno dovish delle attese, con un impatto sui corsi del dollaro e sui rendimenti dei Treasury. Meglio temporeggiare sui tassi, è il messaggio, perché la lotta all'inflazione prosegue. Il mercato monetario Usa vede a questo punto una mossa espansiva soltanto in maggio.

 

Protagonista dell'agenda macro la prima lettura Eurostat dell'inflazione europea di gennaio: gli analisti prevedono un lieve raffreddamento dell'indice annuo a 2,8% da 2,9% di dicembre. In calendario anche la lettura finale del Pmi manifatturiero di gennaio, che dovrebbe confermare la stima preliminare di 46,6, e il tasso di disoccupazione di dicembre, che secondo la mediana delle attese dovrebbe rimanere stabile a 6,4%.

 

Importanti dati dagli Usa con l’indice Ism manifatturiero in attesa dei dati occupazionali di venerdì.

 

Alle 13 italiane tocca a Banca d'Inghilterra il verdetto sui tassi: l'attesa degli analisti è che il costo del denaro venga confermato sui valori attuali (5,25%) prima di un taglio da un quarto di punto nel corso del secondo trimestre.

 

Prosegue la crescita del comparto manifatturiero cinese nel mese di gennaio: l'indice settoriale a cura di Caixin segna 50,8, valore identico a quello di dicembre. Tra i sottoindici quello relativo alla fiducia delle imprese si porta al massimo degli ultimi nove mesi.

 

Dollaro sui massimi delle ultime sette settimane, dopo le parole del presidente Fed che giudica improbabile un taglio dei tassi Usa già nel mese di marzo.

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