Tassi in rialzo di 15-20 centesimi in questa prima parte dell’anno.
Si riparte dal 3,83% per il tasso del Btp 10 e dai 167 punti base per lo spread con il Bund sullo stesso segmento, dopo che l`inizio del nuovo anno ha visto un generalizzato aumento dei rendimenti innescato dal ridimensionamento delle attese sul prossimo allentamento monetario, alla luce dei più recenti dati macro.
Numeri più solidi del previsto sui nuovi occupati non agricoli Usa di dicembre hanno spinto gli investitori a ridurre le loro aspettative sull`ammontare complessivo dei tagli Fed da qui a fine anno, portandolo a 143 pb dai 160 prezzati prima di natale.
Sempre più probabile che la banca centrale statunitense effettui la prima riduzione del costo del denaro a giugno e non a marzo come in parte scontato dai mercati.
L’economia Usa sta rallentando ma probabilmente non abbastanza velocemente da costringere la Fed a intervenire nel primo trimestre del 2024.
Ancora negli ultimi giorni membri Fed hanno messo in guardia i mercati dicendo che potrebbe essere necessario ripartire con i rialzi dei tassi per evitare che il recente calo dei rendimenti dei bond a lungo termine faccia ripartire l'inflazione.
Dopo la lunga pausa per le festività natalizie, i banchieri centrali dell`Eurozona riprenderanno la parola questa settimana. Il vicepresidente Luis De Guindos interverrà ad un evento mercoledì mentre venerdì è previsto, invece, un discorso pubblico di Philip Lane capoeconomista Bce.
E` probabile che i consiglieri di Francoforte si attengano alla recente retorica secondo cui è troppo presto per parlare di tagli dei tassi ed è necessario ancora osservare l`evoluzione del quadro macro che conserva diverse incognite.
L'inflazione della zona euro, peraltro, ha registrato un aumento il mese scorso e potrebbe ancora salire nella prima parte del 2024, allentando le pressioni sulla banca centrale affinché inizi ad ammorbidire presto la sua politica.
Gli ultimi dati sembrano confermare la previsione della Bce secondo cui l`indice dei prezzi al consumo ha toccato il punto più basso a novembre e ora si stabilizzerà tra il 2,5% e il 3% - ben al di sopra dell'obiettivo del 2% della banca - prima di rallentare nuovamente nel 2025.
Le scommesse di mercato su una riduzione dei tassi da 25 pb alla riunione di marzo sono scese al 45%, mentre un taglio è prezzato pienamente per aprile. Per l`intero 2024 gli investitori sono passati a scontare un calo di 142 pb dai 168 visti a fine dicembre.
Ad aggiungere nervosismo sui mercati obbligazionari dell`Eurozona, il massiccio afflusso di nuova carta sul primario - stimato da Ing in 150 miliardi di euro nel solo mese di gennaio, per un`offerta netta di 72 miliardi - che gli investitori potrebbero far fatica a digerire agli attuali livelli di rendimento e mentre la Bce sta iniziando a disimpegnarsi.
Il Tesoro ha fatto sapere intanto che, nella prima asta del 2024, in programma mercoledì, offrira` Bot a 12 mesi per 8 miliardi di euro.
Scarna l`agenda macro odierna, se si esclude l`aggiornamento sulle vendite al dettaglio di novembre in Germania e nell`area euro. Le attese per il dato congiunturale tedesco sono per un rimbalzo dell`1% dopo il tonfo registrato a ottobre, mentre per l`intero blocco il consensus converge su un calo dello 0,3% da +0,1%.
Attorno alle 7,40 il cross eurousd vale 1,0941.
I prezzi del petrolio sono scesi nei primi scambi dell'inizio di settimana per i forti tagli dei prezzi da parte dell'Arabia Saudita e per l'aumento della produzione OPEC, che hanno compensato i timori per un'escalation delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente.
Il futures sul Brent viaggia in calo a 77,71 dollari il barile.
Entrambi i contratti sono saliti di oltre il 2% nella prima settimana del 2024, dopo che gli investitori sono tornati dalle vacanze per concentrarsi sui rischi geopolitici in Medio Oriente in seguito agli attacchi degli Houthi yemeniti alle navi nel Mar Rosso.
Gli ordini all'industria tedesca di novembre sono cresciuti appena dello 0,3% contro attese di un +1,0% su base mensile.