CAFFE’ ESPRESSO

13 ottobre 2023 - Inflazione Usa cala meno delle attese.

Ieri pomeriggio si è registrato un deciso rialzo dei rendimenti della zona euro - e in particolare di quelli italiani - dopo il dato sull'inflazione Usa, che ha deluso le attese di un rallentamento a settembre alimentando le scommesse su un altro aumento dei tassi da parte della Fed entro la fine dell'anno, nonostante le recenti dichiarazioni dovish di diversi policymaker statunitensi.

Gli investitori continuano a prezzare al 90% che la banca centrale mantenga il costo del denaro invariato il mese prossimo ma hanno spinto al 40% dal 28% del giorno prima le attese di una nuova stretta al Fomc di dicembre.

 

Di tassi si è ragionato anche in occasione della pubblicazione delle minute Bce, da cui è emerso che nel meeting del mese scorso, nonostante le divisioni, i consiglieri dell'istituto centrale hanno scelto di aumentare per mostrarsi determinati nel contrasto al surriscaldamento dei prezzi.

Intanto, sempre ieri, diversi esponenti di Francoforte hanno espresso un cauto ottimismo sulla possibilità di un ritorno dell'inflazione al target del 2% anche senza ulteriori rialzi dei tassi di interesse, mentre il focus sembra spostarsi sulla decelerazione della crescita nel blocco, oltre che sulla situazione dei conti pubblici italiani.

 

In agenda stamani aggiornamenti sull'andamento dell'inflazione nel blocco, con Francia e Spagna che diffondono le letture finali relative ai prezzi al consumo di settembre. Le attese sono per una conferma dei dati preliminari, rispettivamente a 5,6% e 3,2% su anno a livello armonizzato.

Occhi anche sulla produzione industriale a livello di zona euro, tra i crescenti timori sulla tenuta dell'economia.

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