Riflettori questa mattina sulle aste a medio/lungo in cui il Tesoro offre un ammontare significativo, fino a 11 miliardi, tra Btp e CctEu, incluso un nuovo quinquennale.
I rendimenti dei due titoli a 10 anni proposti sono visti in calo rispetto al precedente collocamento di fine aprile mentre quello del nuovo Btp a 5 anni, con scadenza primo giugno 2028 e cedola 3,8%, non dovrebbe discostarsi molto dalla scorsa asta.
Ieri in chiusura il rendimento del nuovo 5 anni scambiava a 3,77% circa, allineato con quello dell'emissione di aprile quando era stato assegnato il vecchio bond, 1/4/2028.
I rendimenti dei due decennali -- il benchmark primo maggio 2033 e il primo novembre 2033 -- valevano rispettivamente 4,28% e 4,37% da confrontare con il 4,42% segnato dal titolo di riferimento a fine aprile.
Il Mef assegnerà anche la riapertura del CctEu a sette anni ottobre 2028.
Resta sotto la lente degli investitori l'accordo sull'innalzamento del tetto del debito Usa - annunciato nel weekend da Casa Bianca e Repubblicani - che dovrà essere sottoposto al Congresso entro il 5 giugno, data in cui il Tesoro ha fatto sapere si troverà senza liquidità sufficiente.
Oltre ai numeri di aprile sul portafoglio dei titoli di Stato nazionali a bilancio delle banche con sede in Italia, Francoforte diffonde anche la consueta indagine sui prestiti.
A marzo, ultimo mese disponibile, il dato aveva messo in evidenza che le banche hanno reso più rigido l'accesso al credito, determinando il ritmo di crescita del credito alle famiglie più lento dal 2018. Un segnale che il massiccio rialzo dei tassi applicato dalla Banca centrale europea sta iniziando a pesare sull'economia.
In arrivo stamani da Madrid la stima di maggio dell'inflazione spagnola, che sarà seguita domani dagli omologhi numeri per Francia, Italia e Germania. Giovedì la lettura Eurostat per il blocco.
Quanto alle attese per la Spagna, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo è visto in rallentamento a perimetro annuo a+3,4% dal +3,8% di aprile.
Smorzando le aspettative di un'inversione a breve della politica monetaria di BoJ, il neo-governatore Kazuo Ueda ha fatto sapere che l'istituto manterrà pazientemente la sua attuale stance ultra-accomodante, mentre ritiene che l'inflazione si porterà sotto il target del 2% intorno alla metà dell'anno.