Il recente stress del sistema bancario porta gli Usa più vicini alla recessione e quindi tassi di inflazione più bassi.
Venerdì, il Cpi dell'Eurozona - cruciale per le aspettative sui tassi Bce – è visto scivolare al 7,2% dall'8,5% quanto all'indice generale ma con il core in marginale salita al 5,7%. Anche Francia e Germania diffonderanno i numeri preliminari dell'inflazione di marzo - rispettivamente giovedì e venerdì.
Venendo alla dinamica inflativa negli Stati Uniti, l'attenzione si concentra sull'indice Pce di febbraio - che verrà pubblicato venerdì - ipotizzato in decelerazione allo 0,4% su mese dal precedente 0,6%. Il ritmo di espansione, in termini annualizzati, si dovrebbe attestare intorno al 5%, ben al di sopra dell'obiettivo della Fed. Stamani, intanto, è in agenda l'indicatore tedesco Ifo sul clima di fiducia, che stando al consensus dovrebbe mostrarsi sostanzialmente stabile a marzo (90,9 da 91,1).
Dollaro stabile e yen ai massimi da sette settimane, con il mercato che valuta le mosse delle autorità per frenare i timori sul sistema bancario globale.