CAFFE’ ESPRESSO

17 gennaio 2023 - BoJ, Cina e inflazione ...

Il rally di inizio 2023 sull’obbligazionario è stato innescato da alcuni dati ed eventi positivi sia sul lato inflazione sia sulla crescita. L’ottimismo ha condotto ad un significativo rientro dei tassi che ora consolidano (rialzo di qualche centesimo). I prezzi all'ingrosso di dicembre in Germania sono scesi dell'1,9%, più del -0,9% precedente. Su base annua +12,80% vs +14,90%. Un fattore che insieme al calo del Gas Europa a 57 euro al mwh per la prima volta da dicembre 2021, rasserena il quadro inflazionistico.

 

Il focus è sull'avvio della due giorni di Banca del Giappone, che domani potrebbe decidere, se non di abbandonare, di apportare nuove modifiche alla politica di controllo dei rendimenti lasciandoli salire ulteriormente, con possibili effetti anche sull'obbligazionario della zona euro. Alcuni analisti segnalano, infatti, che gli account nipponici potrebbero tornare ad essere attratti dai titoli di Stato domestici nel caso di un eventuale ampliamento della banda di oscillazione, con un possibile impatto negativo sulla domanda di governativi europei.

 

 

In una settimana in cui le emissioni nette nell'area euro potrebbero essere prossime ai 40 miliardi di euro, si attivano Germania e Spagna: la prima mette a disposizione 5 miliardi nel Bobl 2028, la seconda offre in asta titoli a 3 e 9 mesi per 2,5 miliardi.

 

Confermato questa mattina il 9,6% su anno a livello armonizzato in Germania - dove il Cpi è sceso per il secondo mese.

In mattinata anche l'indice tedesco Zew, con il consensus che converge su un miglioramento della fiducia degli investitori tedeschi a gennaio a -15 dal precedente -23,3.

 

Secondo numeri diffusi stanotte, la crescita economica cinese nel 2022 è crollata ad uno dei livelli peggiori in quasi mezzo secolo, con il quarto trimestre duramente colpito dalle severe limitazioni anti-Covid e dal crollo del mercato immobiliare, aumentando le pressioni sui responsabili politici affinché quest'anno vengano introdotti nuovi stimoli.

Il Pil ha segnato un +2,9% ne periodo ottobre-dicembre, in rallentamento dopo il +3,9% del terzo trimestre. Nell'intero 2022, si è espanso del 3,0%, mancando nettamente l'obiettivo ufficiale di circa il 5,5% e frenando bruscamente rispetto al +8,4% del 2021.

L'improvviso allentamento della politica zero-Covid da parte di Pechino ha alimentato le aspettative di una ripresa per quest'anno, ma ha anche portato a un forte aumento dei contagi che, secondo gli economisti, potrebbe ostacolare la crescita a breve termine.

L'anno scorso la popolazione cinese è diminuita per la prima volta in sei decenni, una svolta storica che dovrebbe segnare l'inizio di un lungo periodo di declino demografico, con profonde implicazioni per l'economia e il mondo.

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