Sono state le voci a guidare i tassi di interesse europei nella seduta di ieri. I consiglieri della Banca centrale europea esprimono infatti cautela verso ulteriori cambiamenti al messaggio di politica monetaria nella riunione di aprile, dopo che i piccoli aggiustamenti dell'ultimo meeting hanno preoccupato gli investitori e sollevato lo spettro di un rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato dei paesi più indebitati. Una fonte della Bce sottolinea che l'interpretazione del meeting dello scorso 9 marzo da parte dei mercati è andata troppo oltre. Presi in contropiede quando i mercati finanziari hanno iniziato a prezzare un rialzo dei tassi nei primi mesi del 2018, secondo le fonti i responsabili di politica monetaria vogliono rassicurare gli investitori che l'orientamento ultra espansivo della Bce è ben lontano dall'essere finito. La stessa fonte, come riportano alcune agenzie, spiega che l'intenzione nel meeting di marzo era solo quella di segnalare una diminuzione dei rischi, ma il mercato lo ha interpretato come un passo nella direzione di una exit stategy. Il messaggio è stato sovrainterpretato. Una minima modifica nella retorica della Bce può facilmente lievitare oltre le giuste proporzioni. Tutto ciò ha fatto rientrare i rendimenti Bund e i tassi Irs che erano saliti ieri a ruota dell’indice di fiducia dei consumatori Usa ai massimi degli ultimi 16 anni. Sul rialzo di ieri dei rendimenti Bund ha giocato anche l'esito dell'ultimo collocamento di Schatz, tecnicamente scoperto per la prima volta da novembre sulla scadenza a due anni. Il dollaro in tale contesto recupera dai minimi contro euro (eurousd da 1,09 a 1,075 di oggi).
Con l'offerta a medio-lungo si chiude oggi la tornata di aste di fine mese. Il Tesoro raccoglierà tra 6,75 e 9 miliardi di euro su cinque diversi titoli: i benchmark Btp 5, 10 e 50 anni, l'off-the-run novembre 2020 e il Ccteu febbraio 2024. Nel pomeriggio verrà offerto in riapertura per 650 milioni il Bot semestrale in asta ieri.
Dal lato macro, l'attenzione degli investitori si concentrerà sui numeri preliminari di marzo dell'inflazione tedesca, destinati ad alimentare il dibattito e le speculazioni relative alle mosse dei prossimi mesi della Bce. Le attese degli economisti indicano un dato armonizzato ai parametri Ue in lieve frenata, con una crescita tendenziale dei prezzi al consumo dell'1,9% rispetto al 2,2% di febbraio.
Arriveranno nel pomeriggio i numeri finali del Pil Usa del quarto trimestre: le attese sono per una lieve revisione al rialzo del dato di crescita, a +2,0% annualizzato, rispetto al +1,9% della precedente lettura, che peraltro confermava la stima preliminare. Ad ogni modo si tratterà di un rallentamento rispetto alla crescita del 3,5% del terzo trimestre. Secondo i dati diffusi a fine febbraio, sull'intero 2016 la crescita Usa è stata dell'1,6%, la più bassa dal 2011.
Nuovi e numerosi interventi di esponenti della Fed sono attesi lungo tutta la giornata, anche qui ad alimentare il dibattito sulle prossime mosse di politica monetaria, ovvero su quanti rialzi dei tassi aspettarsi ancora entro fine 2017. Le opzioni sul tavolo sono fondamentalmente per due o per tre interventi, sullo sfondo dell'incertezza circa il reale effetto che le politiche fiscali annunciate da Trump potranno avere sull'economia Usa.
DATI MACROECONOMICI
GERMANIA
Stima prezzi consumo marzo
ZONA EURO
Economic sentiment marzo
USA
Pil trim4
Indice core prezzi Pce finali trim4
Nuove richieste sussidi disoccupazione settimanali
ASTE DI TITOLI DI STATO
ITALIA
Ccteu scadenza 15/2/2024; Btp a 5 anni scadenza 1/4/2022, cedola 1,20%; Btp a 10 anni scadenza 1/6/2027, cedola 2,20%; Btp a 50 anni scadenza 1/3/2067, cedola 2,80%; Btp a 5 anni scadenza 1/11/2020, cedola 0,65%.