CAFFE’ ESPRESSO

21 novembre 2016 - La settimana inizia con il dollaro sempre forte, il prezzo del petrolio in rialzo sulle prospettive di un taglio ...

La settimana inizia con il dollaro sempre forte, il prezzo del petrolio in rialzo sulle prospettive di un taglio alla produzione da parte dell’Opec, i tassi sui livelli di venerdì e le borse europee positive tranne quella italiana su cui pesa il settore bancario.
La giornata non presenta particolari spunti macro ad eccezione della partecipazione di Draghi alla discussione plenaria sul report annuale Bce.
I tassi europei sono tenuti a freno dalla Bce e dalle aspettative per la riunione dell’8/12. Draghi venerdì durante una conferenza a Francoforte è stato chiaro: la Banca centrale sarà focalizzata sul fatto che una ripresa dell'inflazione nella zona euro sia in grado di autoalimentarsi, anche se le attuali misure eccezionali di stimolo monetario saranno ritirate. Andando avanti, la posizione della Bce dipenderà dal fatto che si veda un aggiustamento sostenuto nel sentiero dell'inflazione verso l'obiettivo e questo significa che la convergenza dell'inflazione verso il 2% sia durevole, anche con una riduzione dell'accomodamento monetario. Le dinamiche dell'inflazione, in altre parole, devono essere auto-sostenibili. La Bce continuerà quindi ad agire usando tutti gli strumenti disponibili. Sono state sottolineate alcune positività sulla crescita che è diventata più diffusa con minori differenze fra i vari Paesi. Dopo la crisi finanziaria globale, il 2016 e' il primo anno pieno in cui il Pil dell'area euro e' salito sopra i livelli pre-crisi.

Caduta oltre le attese in ottobre per le esportazioni giapponesi, che risentono oltremodo dell'apprezzamento dello yen.

ASTE TITOLI STATO
USA
2 anni.

BANCHE CENTRALI
Zona euro, presidente Bce Mario Draghi partecipa alla discussione plenaria sul report annuale Bce 2015

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